Nell’Aula Magna Storica dell’Università di Napoli Federico II, si è svolta la cerimonia conclusiva del corso per “Mediatore culturale europeo per l’intercultura e la coesione sociale” realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e Facoltà di Scienze Politiche.
Il rettore Gaetano Manfredi ha sottolineato come sia stata scelta l’Aula Magna per sottolineare l’importanza attribuita da tutta l’Università al Corso, perché la cultura non è solo “accademia per i salotti” ma è conoscenza dell’altro.
Quattro mediatori hanno raccontato la loro esperienza. Provenienti da venti differenti paesi, la classe è stata un’occasione per sperimentare un clima di collaborazione. Soprattutto, ci si è riconosciuti gli uni gli altri: tutti uguali nelle rispettive diversità, come ha ricordato Maria, di origine bielorussa.
Per Jairo, colombiano, oltre ad affrontare il complesso scenario geopolitico, i tirocini hanno dato l’occasione di sentirsi utili e apprezzati per il contributo di umanità che ciascuno porta dentro. Diana, mediatrice italiana, ha spiegato come il corso sia una risposta ai tempi incerti in cui viviamo.
Alla conclusione, tanta felicità, fotografie, consegna degli attestati e alcune buone notizie. Dal prossimo anno, in collaborazione con l’Università di medicina, inizierà anche un corso per care-giver, per rispondere meglio ai bisogni dei tantissimi anziani, spesso soli in casa. Sono inoltre aperte le iscrizioni al secondo corso per “Mediatore europeo”.