Hiroshima: uno scatto che vale più di mille parole

Oggi ricorre l'anniversario di quel terribile 6 agosto 1945 quando fu sganciata la bomba atomica sulla città

 

 

La testa inclinata, il volto sereno, rilassato. Il bimbo sembra dormire sulle spalle del fratello, che rimane immobile. Sembra quasi non voglia disturbare il sonno del piccolo. Ma il fratellino è morto, e il bambino, che ha appena 10 anni, sta aspettando che venga cremato. Una storia immortalata nel 1945 dalla macchina fotografica di Joe O'Donnell, giornalista e fotografo americano che lavorò per la United States Information Agency, inviato in Giappone per documentare gli effetti delle due bombe atomiche sganciate a Hiroshima e Nagasaki. Oggi 6 agosto ricorre l'anniversario, ne facciamo memoria perché è importante ricordare fatti e tragedie del passato per non ripeterle.

Papa Francesco ha voluto farla riprodurre su un cartoncino e distribuirla. La fotografia è accompagnata dal commento “…il frutto della guerra”, seguito dalla sua firma autografa. In fondo la breve didascalia in spagnolo: “la tristezza del bambino si riassume tutta nelle sue labbra morse fino a trasudare sangue“.

Uno scatto che vale più di mille parole.