Sant'Egidio in Romania, un ponte che supera il muro dell'isolamento degli anziani

L'apprezzamento del Primo Ministro in visita alla Comunità di Roma

 

 

La Comunità di Sant'Egidio a Bucarest, con i liceali di alcune scuole della città, visita già da molti anni gli anziani in istituto nel quartiere Resita. Visite che rompono un muro di separazione che in questo caso è evidente anche nella struttura, che ospita circa 90 persone anziane o disabili, ed è circondata da alte mura, a cui si accede da un cancello sempre chiuso e vigilato.

L'isolamento e la separazione dal mondo esterno, così dura per gli anziani, sono state vinte negli anni dalle visite regolari di questi giovani amici, ma anche da una più recente "conquista": infatti da qualche tempo è possibile organizzare con una certa regolarità "uscite" che permettono agli anziani di fare gite, visite culturali e brevi periodi di vacanza. In questo mese di maggio, alcuni ospiti della struttura, accompagnati da giovani della Comunità, sono andati al teatro “Teatru de Comedie” su invito del direttore George Mihaita. Una classe di studenti del liceo cattolico di Bucarest invece ha organizzato una rappresentazione teatrale nell’istituto: “Oscar e la dama in rosa”.

Il valore dell’impegno di Sant’Egidio a favore dei poveri in Romania è stato oggetto del riconoscimento del Primo Ministro Viorica Dãncilã in occasione della sua visita alla Comunità di Sant'Egidio a Roma. Durante l'incontro svoltosi in un clima cordiale è stata ripercorsa la lunga storia di amicizia fra la Romania e Sant'Egidio a partire dall'indimenticabile Preghiera per la pace organizzata a Bucarest nel 1998.



Il Primo Ministro ha ringraziato la Comunità per il suo lavoro anche in Romania, ed ha sottolineato l'importanza della solidarietà e della coesione come valori fondanti dell'Europa e come essi siano stati messi al centro del prossimo semestre di Presidenza europea a guida romena.



Il Primo Ministro si è soffermato sul lavoro della Comunità con i disabili ed ha espresso il desiderio di poter ripetere esperienze quali i laboratori d'arte contemporanea per persone con disabilità e l'esperienza della Trattoria degli Amici che al termine del colloquio ha voluto visitare.