Proseguono le celebrazioni per i 49 anni della Comunità di Sant'Egidio, come il 30 aprile ad Anversa, in Belgio, dove si è svolta una liturgia eucaristica nella cattedrale, presieduta dal card. Joseph De Kesel, arcivescovo di Malines-Bruxelles, insieme ai vescovi Johan Bonny di Anversa e Jean-Pierre Delville di Liegi. Accanto a loro anche rappresentanti delle chiese protestanti e ortodosse, tra cui il Metropolita Athenagoras del Patriarco Ecumenico di Costantinopoli.
Anziani, giovani, senzatetto, rom e tanti altri amcii poveri che hanno accompagnato negli anni la vita della Comunità hanno partecipato alla celebrazione. "E' l'immagine bella di ciò che stiamo costruendo, un nuovo 'noi' che non esclude nessuno", ha spiegato la vicepresidente di Sant'Egidio Hilde Kieboom salutando i partecipanti.
“Quando Dietrich Bonhoeffer fu imprigionato a causa della sua lotta contro il nazismo, fece una riflessione sul futuro del cristianesimo. - ha detto nella sua omelia il card. De Kesel - Bonhoeffer scrisse che due soltanto sarebbero le cose essenziali: pregare e fare il bene. Ecco la vocazione di Sant’Egidio, di ognuno di noi e della Chiesa oggi.”