Si chiamava Romolo, l’anziano senza dimora di 87 anni che la sera del 24 gennaio ha perso la vita a San Basilio, quartiere della periferia nord-est di Roma, nell’incendio divampato nella sua baracca dopo l’esplosione della stufa a gas che aveva acceso per riscaldarsi. Proprio nel luogo dell'esplosione si è svolta il 30 gennaio una veglia di preghiera in memoria di Romolo organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio insieme alla parrocchia di San Basilio.
Tanti gli abitanti del quartiere che hanno voluto ricordare Romolo, c’erano i bambini della Scuola della Pace con le loro famiglie, i Giovani per la Pace, i parrocchiani e tanti che conoscevano Romolo e gli volevano bene. Come ha sottolineato il parroco, Don Stefano Sparapani, Romolo, detto affettuosamente “Romoletto”, abitava a San Basilio da tempo ed era molto conosciuto, aveva sofferto tanto nella vita ma con la sua mitezza e simpatia aveva conquistato tutti.
La preghiera è stata la prima risposta ad una morte così terribile, e una chiamata ad essere solidali con chi è povero e vulnerabile. L’esempio l’hanno offerto per primi i bambini, che dopo la preghiera hanno preparato insieme ai Giovani per la Pace i panini per chi vive per strada.