Consegna dei diplomi alla scuola di italiano di Sant'Egidio a Novara: un laboratorio di pace, cultura e integrazione

 

 

Domenica 23 ottobre l’aula magna dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale si è riempita dei colori del mondo. Oltre 350 nuovi europei di diverse nazionalità che studiano alla Scuola di Lingua e Cultura Italiana della Comunità di Sant'Egidio di Novara, hanno partecipato alla cerimonia per la consegna dei diplomi di italiano, in un clima di festa e di entusiasmo per i risultati raggiunti dopo la fatica dello studio.

Presenti alla cerimonia anche la senatrice Elena Ferrara, il Prefetto di Novara Francesco Paolo Castaldo, l’assessore alle politiche sociali della Regione Piemonte Augusto Ferrari, l’Assessore alle Politiche Sportive, per la Famiglia e per il Personale del Comune di Novara Federico Perugini, il consigliere comunale Edoardo Brustia e la prof.ssa Antonella Capriello dell’Università del Piemonte Orientale. Tutti hanno sottolineato nei loro interventi il valore della presenza dei nuovi europei nella realtà della nostra società e l’importanza della scuola per la costruzione di una città dove si possa vivere insieme.

Daniela Sironi, responsabile regionale della Comunità di Sant’Egidio, ha ringraziato gli studenti per aver scelto di investire nella cultura impegnandosi nello studio dell’italiano. La cultura è ciò che fa crescere una città, una società, un territorio, come la presenza stessa dell’università a Novara dimostra.

Dopo la presentazione dei dati relativi agli iscritti in Piemonte, 1064 persone di 78 nazionalità, alcuni studenti hanno portato la loro testimonianza:

Fabiana, che viene dal Brasile: “A scuola mi sono sentita accolta fin dal primo giorno e mi sono trovata bene. Ho trovato il sorriso dei maestri e soprattutto la loro pazienza nell’insegnarci una lingua che non è tanto facile. Per me la scuola è semplicemente una meraviglia!".

Anjum, ha  36 anni e viene dal Pakistan: “Il mio paese sta combattendo con il terrorismo da 15 anni. Sono stati colpiti luoghi pubblici, scuole e moschee. Sono stati uccisi tanti bambini, cristiani  e musulmani. Vorrei dire che il terrorismo non ha a che fare con la religione e con l’umanità. Io sono stato rapito dai terroristi per alcuni giorni e poi grazie a Dio sono stato liberato… Per me la Comunità di Sant’Egidio è come la mia famiglia”. Ha cominciato a visitare gli anziani in istituto: “Gli anziani hanno bisogno di noi, della nostra amicizia, della nostra compagnia, ma anche noi abbiamo bisogno di loro. L’amore in questo mondo può cambiare tutto.”

Marta viene dal Messico. “Frequentando la scuola non ho trovato soltanto dei maestri e dei compagni ma ho trovato molti amici…a settembre ho avuto l’opportunità di vivere da vicino la giornata mondiale di preghiera per la pace di Assisi: ho capito che ciascuno di noi può costruire ogni giorno la pace lì dove vive, nell’amicizia, nel dialogo, come facciamo a scuola e come testimoniamo oggi qui insieme. Grazie di questa speranza!”.

Poi finalmente la consegna del meritato diploma tra applausi e foto ricordo. Erano presenti anche alcuni dei nuovi iscritti che sono già oltre 400.