PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera della Santa Croce
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Preghiera della Santa Croce
venerdì 16 maggio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro degli Atti 13,26-33

Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza. Gli abitanti di Gerusalemme infatti e i loro capi non l'hanno riconosciuto e, condannandolo, hanno portato a compimento le voci dei Profeti che si leggono ogni sabato; pur non avendo trovato alcun motivo di condanna a morte, chiesero a Pilato che egli fosse ucciso. Dopo aver adempiuto tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla croce e lo misero nel sepolcro. Ma Dio lo ha risuscitato dai morti ed egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono testimoni di lui davanti al popolo.
E noi vi annunciamo che la promessa fatta ai padri si è realizzata, perché Dio l'ha compiuta per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo:

Mio figlio sei tu, io oggi ti ho generato.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

L'apostolo sottolinea la "fraternità" che unisce ebrei e cristiani a motivo della comune discendenza da Abramo. È una dimensione che non deve essere dimenticata, semmai riproposta nel contesto contemporaneo attraverso un nuovo incontro tra i credenti delle tre grandi religioni abramitiche, affinché riscoprano la responsabilità di promuovere la pace e l'incontro tra i popoli. L'apostolo a questo punto del discorso annuncia il cuore della predicazione evangelica, ossia la morte di Gesù e la sua risurrezione. Paolo presenta questo mistero - che è la salvezza - come il "compimento" delle antiche profezie. Del resto nei Vangeli si ripete spesso che la morte e la risurrezione di Gesù sono avvenute perché così si adempissero le Scritture. Qui l'apostolo non si rivolge ai suoi ascoltatori accusandoli della morte di Gesù. Vuole piuttosto condurli a contemplare la Pasqua come il culmine della storia della salvezza che è anche per loro. In maniera sintetica dice loro: "Noi vi annunciamo che la promessa fatta ai padri si è realizzata, perché Dio l'ha compiuta per noi, loro figli, risuscitando Gesù". Parla al plurale perché la sua testimonianza è quella stessa degli altri apostoli e dei tanti altri discepoli ai quali Gesù è apparso dopo la risurrezione. E cita - come a voler invitare i suoi ascoltatori a leggere in profondità i passaggi della Santa Scrittura a loro familiari - il Salmo 2,7: "Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato". Già Pietro aveva citato questo salmo nel suo discorso a Pentecoste. Paolo ribadisce che, con la risurrezione dalla morte, Gesù porta al suo culmine la sua regalità sulla storia e sul mondo.