PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria di Gesù crocifisso
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria di Gesù crocifisso
venerdì 29 gennaio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Marco 4,26-34

Diceva: "Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura".
Diceva: "A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra".
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questa parabola che paragona il regno a un seme che cresce spontaneamente è riportata solo da Marco. Con essa l'evangelista vuole richiamare l'approssimarsi del regno di Dio. E si ferma a considerare il tempo che intercorre tra la semina e il raccolto. È l'immagine della Parola di Dio che una volta seminata ha una sua forza propria che non dipende da noi. In effetti, ogni volta che il Vangelo viene comunicato e giunge al cuore, prima o poi, porta il suo frutto. Del resto già il profeta Isaia diceva: "Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto" (Is 55,10-11). La forza del Vangelo non è nelle nostre misure umane. La Parola di Dio, infatti, è come un seme, anzi il più piccolo dei semi. Con la seconda parabola Gesù insiste sulla "debolezza" del Vangelo se lo si vuole paragonare alle forze mondane. In effetti, cosa c'è di più piccolo e debole del piccolo libro del Vangelo? È solo una parola; può essere disattesa, dimenticata, allontanata, persino dileggiata. Eppure è un tesoro preziosissimo. Anzi, è l'unico vero tesoro che i discepoli hanno; è l'unica vera forza che cambia radicalmente i cuori degli uomini. Se il Vangelo viene accolto nel cuore e curato con attenzione sprigiona una incredibile forza di cambiamento. Cambia il cuore di chi lo ascolta ed estende la sua forza ben oltre: "Fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra".