PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera per la Chiesa
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Preghiera per la Chiesa
giovedì 25 settembre


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Io sono il buon pastore,
le mie pecore ascoltano la mia voce
e diventeranno
un solo gregge e un solo ovile.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro del profeta Aggeo 1,1-8

L'anno secondo del re Dario, il primo giorno del sesto mese, questa parola del Signore fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, e a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote.
"Così parla il Signore degli eserciti: Questo popolo dice: "Non è ancora venuto il tempo di ricostruire la casa del Signore!"". Allora fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo questa parola del Signore: "Vi sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte, mentre questa casa è ancora in rovina? Ora, così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati; l'operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato. Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa. In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria - dice il Signore.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Vi do un comandamento nuovo:
che vi amiate l'un l'altro.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Aggeo, fra tutti i profeti di Israele, è quello che più insiste sulla ricostruzione del tempio. La sua profezia è collocata nel 520 a.C., quando il tempio di Gerusalemme era ancora un cumulo di rovine. Gli ebrei, infatti, sebbene fossero tornati dall'esilio, non avevano ancora ricostruito il tempio. Per sei mesi Aggeo predica quasi esclusivamente sulla necessità della riedificazione. C'è anche da dire che la maggior parte del popolo versava in condizioni di estrema povertà: la siccità aveva rovinato i raccolti, ridotto la gente alla fame e provocato un avanzamento del deserto nei terreni agricoli. E per di più, diversi anni prima, l'ostilità dei samaritani aveva scoraggiato gli ebrei dal tentare di ricostruire il tempio (Esd 4,4-5). Del resto, perché avrebbero dovuto preoccuparsi della presenza di Dio, quando la loro condizione era segnata da una sorte avversa e dal dominio di una potenza straniera? Il profeta Aggeo vuole che il popolo di Israele rifletta sulla triste condizione in cui si trova: "Riflettete bene sul vostro comportamento!". La loro lontananza da Dio era infatti la vera causa della tragedia che stavano vivendo. Era così per il popolo del Signore allora ed è così anche oggi. Quante volte dimentichiamo il Signore per pensare solo a noi stessi divenendo così complici di una vita triste non solo per noi ma anche per gli altri? Tornano in mente le parole che Gesù disse a coloro che lo seguivano: "Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta" (Mt 6,33).