CHARLES DE FOUCAULD

Domenica 15 maggio 2022 si celebra la canonizzazione di Charles de Foucauld, il “fratello universale”, che ha condiviso la vita dei più periferici nel deserto del Sahara, con la fiducia nel “Dio dell’impossibile” che abbatte ogni muro.

“Tutta la nostra vita – scriveva - deve essere una predicazione del Vangelo fatta con l’esempio, tutto il nostro essere deve diventare una predicazione viva, un riflesso di Gesù. …Voglio abituare tutti gli abitanti cristiani musulmani ebrei a considerarmi loro fratello.., il fratello universale. Essi cominciano a chiamare la mia casa ‘fraternità’ e ciò mi è dolce”.


La sua testimonianza ha aperto nuovi orizzonti spirituali tra cristiani e musulmani e si ricollega direttamente all’enciclica “Fratelli Tutti”.

Dal 2019 una memoria di Fratel Carlo di Gesù è custodita nella basilica di San Bartolomeo, santuario dei nuovi martiri: si tratta di una cazzuola che riporta inciso sul manico il cuore e la croce, simbolo delle Comunità dei Piccoli Fratelli e delle Piccole Sorelle di Gesù.

per saperne di più

E’ stata proprio la Comunità delle Piccole Sorelle che ha voluto donare alla basilica di San Bartolomeo lo strumento utilizzato da Fratel Carlo per costruire la sua ultima dimora a Tamanrasset, nel Sahara, dove ha offerto accoglienza e ospitalità a chiunque passasse dal suo villaggio nel deserto: cristiani, musulmani, ebrei.

Nato in una famiglia della nobiltà francese, Charles de Foucault nasce a Strasburgo (Francia) il 15 settembre 1858, da una famiglia aristocratica. Rimasto orfano all’età di sei anni, insieme alla sorella viene allevato dal nonno, il colonnello Charles de Morlet. Fu proprio quest’ultimo ad iniziarlo alla carriera militare: sono anni, questi, caratterizzati da un progressivo allontanamento della fede.

Fede che ritrova, poco prima dei trent’anni, quando, accompagnato dalla cugina Marie de Bondy, incontra l’abbé Huvelin, parroco nella chiesa di Sant’Agostino a Parigi.

Con il passare del tempo la sua vocazione gli appare sempre più chiara: seguire ed imitare Gesù nella vita di Nazareth. Vive prima 7 anni alla Trappa, poi ad Akbès in Siria e in seguito presso le Clarisse, proprio a Nazareth.

Nel 1901, a 43 anni, viene ordinato sacerdote e si reca nel deserto algerino del Sahara: prima a Beni Abbès, poi più a Sud a Tamanrasset con i Tuaregs dell’Hoggar. E’ qui che Fratel Carlo assume i tratti del fratello universale, testimone

Proprio qui, la sera del 1° dicembre 1916, Charles de Foucauld viene ucciso per mano di una banda di predoni di passaggio. Il suo martirio esprime la vocazione di una Chiesa che guarda sempre al di là dei propri orizzonti, che crede che nulla è impossibile a chi vive il Vangelo.

Nel cuore del deserto, in Algeria, Charles de Foucauld ha incontrato il martirio ad opera di una banda di razziatori Senussi il 1° dicembre 1916. La sua testimonianza, il suo essere e definirsi “fratello universale” nell’Africa remota, tra i musulmani, è stata una feconda semina del Vangelo, un dono d’amore, un “sogno monastico” vissute nelle periferie umane ed esistenziali del mondo.
La memoria di Fratel Carlo è ora vicina a una lettera di Frere Christian de Chergè, anche lui martire in Algeria a distanza di decenni, ma testimoni entrambi di una presenza cristiana fraterna tra i musulmani.

TESTIMONIANZE

Fratel Carlo di Gesù, dai suoi appunti del ritiro prima dell’Ordinazione sacerdotale
"In che cosa consiste la preparazione? Nel crescere in amore, in scienza, in maturità. Per acquistare: più amore, osservanza fedele del mio Regolamento; fare in tutte le cose ciò che è più perfetto, perfezione degli atti quotidiani; soprattutto preghiera, umiltà, amore verso il prossimo". Continua a leggere

don Angelo Romano, rettore del santuario dei Nuovi Martiri
"La testimonianza di Fratel Carlo è preziosa per noi tutti. È la storia di un uomo che, dopo anni di lontananza da Dio, scopre la dolcezza di essere amato, la bellezza dell'amore di Gesù verso di lui, immeritato, gratuito, sorprendente". Continua a leggere

La lettera di Piccola Sorella Luigina, superiora di Tre Fontane
"In Algeria eri amico del dottor Lhérisson, un medico militare francese. A Natale l'avevi invitato per la messa di mezzanotte, ma ti rispose che non poteva venire essendo protestante. Allora sei andato nella tua biblioteca a cercare una Bibbia edizione protestante, che avevi tra i tuoi libri e gliel'hai regalata.
In quel periodo nella Chiesa cattolica non si parlava molto bene dei protestanti, e tu, prete cattolico, avevi la loro Bibbia!
Per te il dottor Lhérisson era amico e fratello.
Anche noi, tue discepole, vogliamo amare con delicatezza per raggiungere l'altro con rispetto là dove si trova
Nel tuo quaderno annoti quando un vicino musulmano muore e poi scrivi: "sono andato al suo funerale".
Tu, prete cattolico, nel 1914, partecipi a dei funerali di musulmani!" Continua a leggere


VIDEO La Preghiera per il Beato Fratel Carlo di Gesù

APPROFONDIMENTI

Fratel Carlo, conferenza di Andrea Riccardi (EN)

Notizie Italia News: "De Foucauld, un fratello universale"

San Bartolomeo, Santuario dei nuovi martiri del XX e XXI secolo