"I poveri sono patrimonio della Chiesa e dobbiamo farci evangelizzare da loro, il Papa lo ha capito": ce lo dice in questa intervista che con grande cortesia e disponibilità ci ha rilasciato il professor Andrea Riccardi, fondatore della Sant'Egidio, ed ex ministro per l'Integrazione della Repubblica, storico della Chiesa. Chi meglio di lui, che appunto per la Sant'Egidio si occupa di solidarietà, può parlarci dei poveri e del rapporto con loro?
Professor Riccardi, Papa Leone ha da poco firmato il suo primo documento di Magistero, l'Esortazione Apostolica Dilexi te. Che impressione ne ha avuto?
"E' un testo molto bello, assolutamente inserito nel Magistero e nella tradizione della Chiesa e direi in piena continuità col suo predecessore e la stessa dottrina sociale. La Chiesa, specialmente dopo il Concilio Vaticano II e grazie ad esso, ha dato la precedenza ai poveri, anzi ha una opzione preferenziale per i poveri, direi un rapporto privilegiato che non deve essere di mero formalismo, ma di sostanza. Non dobbiamo avere paura di avvicinarci al povero nel quale vedere Cristo sofferente".
Una Chiesa dei poveri...
"Dei poveri e per i poveri, con loro dobbiamo entrare in contatto per una nuova e rinnovata spiritualità. Tutta la Esortazione Apostolica del Papa è tesa ad evidenziare come la relazione col fratello povero sia non di facciata, ma di sostanza e Papa Leone sottolinea, come dicevo prima, che nel fratello povero dobbiamo assolutamente riconoscere la carne viva di Cristo. E sia ben chiaro, che come scrive lo stesso Papa, non esiste solo la povertà materiale, ma assieme ad essa quelle spirituali, sociali, le solitudini, le fragilità e penso ai malati".
Insomma, che cosa ci dice questo documento?
"E' intanto in totale continuità con Papa Francesco e la sua stessa idea dei poveri. Ricordo che il Papa argentino non parlava solo di una Chiesa dei poveri, ma di una Chiesa povera. E che non bisogna avere paura di avvicinarsi a questa gente e persino di toccarla, fanno parte di noi, sono la ricchezza e la centralità della Chiesa che non è una fortezza inavvicinabile, ma anzi deve essere accogliente, madre e sorella".
I poveri dunque come parte integrante della Chiesa...
"Ne sono patrimonio e Dio lo dice, li ha scelti, ti ha scelto ed amato. Non dimentichiamo che Papa Francesco aveva scritto una enciclica tal titolo Dilexit nos, non troppo pubblicizzata in verità".
Che fare?
"Dobbiamo avere una Chiesa che sappia evangelizzare con i poveri, che faccia di loro un libro aperto. Ecco perché a partire dai poveri è necessario un rinnovamento delle istituzioni ecclesiali che metta proprio i poveri al centro della vita della Chiesa. Anzi a ben vedere Papa Leone ci parla saggiamente di una evangelizzazione che parte proprio da loro. Davvero un bel documento che ci parla anche delle gravi disuguaglianze".
[ Bruno Volpe ]