Domenica prossima, in San Paolo fuori le Mura, Leone XIV presiederà l’unica ricorrenza ecumenica del Giubileo: quella dedicata ai cristiani di tutte le Chiese e le confessioni che nel XXI secolo hanno donato la vita per la fedeltà al Vangelo
Ci sono nomi che già da soli raccontano storie d’amore. Sono quelli dei nuovi martiri del XXI secolo, come la beata Maria Laura Mainetti, suora delle Figlie della croce, uccisa a colpi di pietra nel 2000 a Chiavenna da giovani satanisti. Oppure i 21 copti ortodossi, sgozzati dai jihadisti sulla spiaggia di Sirti, in Libia, per non aver rinnegato la fede cristiana. Loro, insieme a tutti i 1.624 testimoni della fede uccisi negli ultimi venticinque anni e presenti nell’elenco compilato dalla Commissione nuovi martiri, saranno commemorati nella celebrazione ecumenica del 14 settembre, presieduta alle 17 da Leone XIV nella Basilica di San Paolo fuori le mura, a Roma.
La celebrazione giubilare, che si pone in continuità con quella voluta da papa Giovanni Paolo II al Colosseo per il Giubileo del 2000, «si terrà domenica proprio perché molte confessioni cristiane celebrano in quel giorno l’esaltazione della Santa Croce», ha spiegato ieri nella conferenza stampa di presentazione dell’evento il vescovo Fabio Fabene, presidente della Commissione. Alla liturgia della Parola parteciperanno, infatti, rappresentanti di altre Chiese e comunioni cristiane e «sarà l’unica ricorrenza ecumenica a Roma in tutto l’Anno Santo», ha aggiunto il segretario del Dicastero delle cause dei santi, che ha organizzato la commemorazione.
La Commissione, formata da undici membri, è stata istituita presso il Dicastero nel 2023 per volere di papa Francesco – ha spiegato ancora il vescovo – con lo scopo di elaborare «anche per il nostro tempo un catalogo di tutti i cristiani che hanno versato il loro sangue per amore di Cristo» e prosegue il lavoro realizzato in occasione del Giubileo del 2000. «Nei cristiani che hanno dato la vita si attua “l’ecumenismo del sangue”, come Giovanni Paolo II amava definirlo – ha concluso Fabene –. Nel martirio la Chiesa è già unita, e, come a sua volta ha auspicato papa Leone, preghiamo che il sangue di questi martiri sia seme di pace, riconciliazione e fraternità».
Del nuovo elenco, infatti, fanno parte cristiani di diverse confessioni, e alla Commissione sono arrivate segnalazioni dalle Conferenze episcopali e dalle Chiese locali di tutto il mondo, dalle associazioni laicali, dalle congregazioni religiose e dalle altre Chiese cristiane. Al cuore del lavoro, che proseguirà nel tempo, secondo Andrea Riccardi, storico e vice presidente della Commissione, c’è la “memoria”. «Essendomi occupato dei nuovi martiri del ’900 – ha sottolineato Riccardi – ho notato una differenza profonda nella geografia dei testimoni della fede, perché sono scomparse quelle realtà che hanno operato distruzione di massa dei cristiani, dal comunismo al nazismo, ad altre forme di stati persecutori». Sono 304 i martiri delle Americhe, colpiti dalle organizzazioni mafiose e dal narcotraffico, ma anche perseguitati nei contesti di sfruttamento della risorse naturali. «In Europa abbiamo avuto 43 testimoni della fede uccisi in patria e 110 caduti fuori dal continente – ha aggiunto –. In Medio Oriente ci sono stati 277 martiri, di cui moltissimi non cattolici, mentre in Asia il numero arriva a 357, molti dei quali uccisi mentre erano in preghiera. Ma è l’Africa il luogo in cui i cristiani muoiono di più a causa degli attacchi dei terroristi islamisti e della criminalità, con 643 martiri».
Numeri che nascondono volti, storie e sogni, che la celebrazione di domenica intende raccontare al mondo. «La commemorazione – ha spiegato don Marco Gnavi, segreario della Commissione – vuole raccogliere la provocazione e l’invito che giunge da questi martiri: affrontare il cambiamento d’epoca presente con un po’ del loro coraggio, della verità, della carità, dell’amore per la pace di cui sono stati testimoni». Alla celebrazione parteciperanno ventiquattro delegati ufficiali in rappresentanza delle altre confessioni cristiane «a simboleggiare l’ecumene cristiano che vuole essere permeabile al tesoro di questa eredità». Con loro saranno ricordati tutti i martiri coram deo di cui «solo Dio conosce i nomi e la fede».
La conferenza stampa di presentazione dell’evento che sarà celebrato domenica prossima / Siciliani
Secondo i dati della Commissione nuovi martiri, è l’Africa il continente con il maggior numero di cristiani uccisi negli ultimi 25 anni: 643. Seguono Asia (357) e Americhe (304). L’Europa ha avuto 43 testimoni uccisi in patria e 110 in altre terre
[ Agnese Palmucci ]