L'elezione di papa Leone XIV è stata per molti una sorpresa. Anche perché le previsioni, soprattutto giornalistiche, della vigilia non lo indicavano tra i più papabili, ma soltanto un candidato di mediazione in caso di stallo tra candidati più forti. Si è ancora una volta sottovalutato il fatto che la Chiesa è una realtà internazionale, che non conosce frontiere, globale, e che si regge su criteri non assimilabili al mondo della politica. L'elezione è avvenuta con grande rapidità, al quarto scrutinio, se si tiene conto della maggioranza dei due terzi richiesta. Una tale maggioranza non è richiesta in nessun'altra elezione al mondo.
Si tratta di uno scrutinio che ha manifestato una evidente unità tra i cardinali elettori che, in questo Conclave come non mai rappresentavano tanti paesi diversi, molti del Sud globale. La Chiesa ha mostrato una creatività e una compattezza non sempre comprese dall'opinione pubblica e dai media. Oggi il papa è un leader spirituale e globale con una rilevanza morale e un'influenza innegabili, pur non rappresentando nessuna potenza politica, economica o militare.
Papa Leone guiderà la Chiesa nei prossimi anni in un contesto mondiale particolarmente complesso, in cui la logica della guerra si è affermata e quella del mercato (con troppe poche regole) si impone sulla ragione etica. Le sfide della tecnologia e delle nuove tecnologie, tra cui l'intelligenza artificiale, pongono questioni inedite ai govemi e alle società a livello globale. Parlando ai cardinali riuniti a Roma, per uno scambio di visioni sulla Chiesa e sul futuro, Leone XIV ha iniziato a delineare alcune scelte del suo pontificato proprio su quest'ultima questione. Ha affermato: «Ho pensato di prendere il nome di Leone XIV per diverse ragioni, principalmente perché il Papa Leone XIII con la storica Enciclica Rerum novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; e oggi la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a un'altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell'intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro».
Un papa attento alla questione sociale, con una sensibilità al tema maturata in tanti anni di ministero sacerdotale e episcopale nel contesto latino americano, particolarmente in Perù (di cui è cittadino), dove si è confrontato con le grandi questioni della povertà, della mancanza del lavoro, della giustizia sociale, del cambiamento climatico e del loro impatto sulle società.
Leone ha un'esperienza vasta del mondo, che va oltre la sua patria statunitense e la sua cittadinanza peruviana, essendo stato per 12 anni a capo della Congregazione religiosa degli Agostiniani che ha ramificazioni nei paesi più diversi. Come superiore si è recato nelle Comunità agostiniane per il mondo e ha toccato i contesti umani, sociali e religiosi nei quali queste comunità operano. È un papa che conosce bene Roma e il Vaticano: come superiore religioso la sua sede era a Roma, accanto al Vaticano e due anni fa Francesco lo ha chiamato a presiedere l'importante Dicastero per i Vescovi e lo ha associato sempre nei suoi ultimi viaggi internazionali: il che gli ha dato modo di conoscere la vita di molte Chiese locali e di molti vescovi. Il cardinale Prevost era anche inserito come membro (consigliere) in diversi Dicasteri della Curia romana. Certamente papa Francesco ha visto in lui una persona che avrebbe potuto assumere incarichi di governo, anche a partire dalla sua lunga esperienza pastorale alla guida dí un ordine religioso come missionario e vescovo.
Un profilo impegnativo e adatto anche in vista del futuro. Il profilo di un uomo con una grande esperienza internazionale, tra i più stretti collaboratori di papa Francesco, in grado di dare continuità e compimento alle intuizioni più significative del pontificato bergogliano, con uno stile diverso nei simboli. Le sue prime parole sono state: pace, dialogo, costruire ponti, che mostrano l'intenzione di compiere un ministero di unità in un mondo lacerato e di difesa della dignità umana secondo l'ispirazione evangelica e della Chiesa.
[ Marco Impagliazzo ]