Il ricordo degli ultimi «Ha pensato alla nostra dignità di gente povera»

Testimonianza dei clochard

Un rivoluzionario, un grande servitore, una persona cara. Ma soprattutto, «ha pensato alla nostra dignità, alla dignità dei poveri». Le parole di Angelo, Antonio e Pietro mentre descrivono Papa Francesco, seduti ai tavoli dell'ex chiesa del Buon Pastore gestita dalla comunità di Sant'Egidio, a pochi passi da San Pietro, sembrano avere un filo tra loro.
Le testimonianze, ognuna diversa dall'altra, di chi ha perso tutto, restituiscono un'unica figura di Bergoglio. Tutti e tre, ospiti di quel centro d'accoglienza dove mangiano e cenano insieme ad altri 13 senza dimora, hanno saputo della morte del pontefice mentre si trovavano in giro, chi dalle notizie sugli schermi della metropolitana, chi alla tv in un bar.
Nel pomeriggio la preghiera a San Pietro, perché «era normale andare lì». «Lui non ci ha dato soltanto delle case, ma anche le docce e dei soldi», ricordano mentre parlano di quanto ha fatto e lasciato per loro Papa Francesco. Come i 200mila euro donati per il carcere minorile di Casal del Marmo. «Le docce sono importantissime perché come mi presento a lavoro se non posso lavarmi?», sottolinea, quindi, Angelo che ha incontrato il Papa più volte, la prima quando era un volontario a Firenze, alla mensa della Caritas.