Tanti i fedeli, compresi vertici di Comune e prefettura, ieri a San Primo
Due date significative sono state celebrate ieri dalla comunità di Sant'Egidio di Pavia con una santa Messa presieduta dal vescovo nella chiesa di San Primo: i vent'anni di presenza locale a Pavia, inseriti nel contesto più generale dei 57 anni complessivi a livello nazionale. Sant'Egidio è infatti una comunità cristiana, nata nel 1968 a Roma all'indomani del Concilio Vaticano II, per iniziativa di Andrea Riccardi, in un liceo del centro della capitale. Con gli anni poi Sant'Egidio è divenuta una rete di comunità che, in più di 70 paesi del mondo, con una particolare attenzione alle periferie e ai periferici, raccoglie uomini e donne di ogni età e condizione, uniti da un legame di fraternità nell'ascolto del vangelo e nell'impegno volontario e gratuito per i poveri e per la pace. Preghiera, poveri e pace sono i suoi riferimenti fondamentali.
A Pavia appunto è sorta vent'anni fa e attualmente è presieduta da Giorgio Musso. La chiesa di San Primo si è riempita di una popolazione molto eterogenea, come ha sottolineato lo stesso Musso nel suo discorso al termine della messa «gente di ogni età, proveniente da Paesi differenti, alcuni credenti e altri ancora in ricerca». In preghiera infatti si sono ritrovati volontari e beneficiari degli aiuti che la comunità porta alla nostra città: senza fissa dimora, famiglie in difficoltà, persone provenienti da paesi lontani che cercano un aiuto per i figli nei compiti e magari anche una parola di accoglienza.
In prima fila l`assessore ai servizi sociali Francesco Brendolise e il vice prefetto Domenico Acquaviva, insieme alla consigliera Milena d'Imperio. E naturalmente il presidente della Sant'Egidio, Giorgio Musso. E seduto nelle panche più in fondo, tra i tanti fedeli presenti, anche il sindaco Michele Lissia.
«Ho toccato con mano il bene compiuto dalla comunità Sant'Egidio, partecipando ai tre pranzi di Natale al Carmine, alla Scala e al Don Orione -ha detto il primo cittadino- e so l'importanza del lavoro di ogni giorno in stazione. Questi volontari sono un esempio tangibile del supporto concreto a una coesione sociale. E mi piace anche sottolineare la presenza di tanti giovani, significa che hanno bisogno di esempi concreti più che di parole».
Giorgio Musso ha ricordato come «i cristiani -se uniti possano davvero essere l'anima nobile di una società troppo spesso lacerata», mentre il vescovo Corrado Sanguineti al termine dell'omelia ha ringraziato la comunità: «Siete un dono per la nostra Chiesa pavese, che sta portando grandi frutti in grado di coinvolgere gente di ogni età». Poi il rinfresco nei saloni della parrocchia, che tra qualche mese ospiterà la nuova sede della stessa Sant'Egidio.
[ Daniela Scherrer ]