Il popolo della pace si riunisce a Parigi: Macron al meeting della Comunità di Sant’Egidio. La Repubblica

Il popolo della pace si riunisce a Parigi: Macron al meeting della Comunità di Sant’Egidio. La Repubblica

Ucraina e Medio Oriente al centro dell’incontro organizzato insieme all’arcidiocesi della capitale francese. Interverranno studiosi ed esponenti delle grandi religioni

Il momento non sembra propizio, ma forse proprio per questo è ancora più necessario «immaginare la pace», titolo del nuovo incontro internazionale promosso dalla Comunità di Sant'Egidio insieme all'arcidiocesi di Parigi. Dopo l'edizione dello scorso anno a Berlino, la comunità guidata da Marco Impagliazzo ha scelto un'altra grande capitale europea - quest'anno più che mai sotto ai riflettori tra i Giochi olimpici e la prossima riapertura di Notre-Dame a dicembre - per riallacciare il filo del dialogo, aprire ponti in un mondo martoriato da guerre e conflitti fratricidi, dall'Ucraina al Medio Oriente.
Il programma del meeting 
Da domenica a martedì la capitale francese accoglierà migliaia di persone, dall'Europa e da altri continenti, tra cui molti giovani. Un "popolo della pace", ateo o di ogni fede o religione, che non si rassegna alle troppe guerre in corso nel mondo e che si fa portavoce delle terribili sofferenze inflitte alle popolazioni.
A inaugurare la conferenza «Imaginer la Paix - Imagine Peace» sarà Emmanuel Macron che aveva già partecipato all'incontro di Roma due anni fa. Il leader francese coglierà l'occasione – secondo una nota dell'Eliseo - per sottolineare "l'importanza di preservare il dialogo tra le comunità religiose in un contesto di moltiplicazione dei conflitti”. 
Il programma è fitto di tavole rotonde –   una ventina – e di eventi collaterali per discutere dei problemi del nostro tempo, nell'idea che cercare la pace oggi significa anche parlare di crisi ambientale, migrazioni, democrazia e solidarietà. «La ricchezza del programma mostra interrogativi complessi a cui dobbiamo dare risposte altrettanto complesse», ha spiegato l'arcivescovo di Parigi, monsignor Laurent Ulrich, nella conferenza stampa di presentazione.
La comunità di Sant'Egidio è molto attiva anche in Francia sotto la guida di Valérie Régnier, con diverse azioni di solidarietà tra cui l’organizzazione di corridoi umanitari. 
La tre giorni non vuole essere “un incontro di mediatori di pace: non ci sono mediazioni nascoste”, precisa Imagliazzo, presidente della “piccola Onu di Trastevere” fondata nel 1968 da Andrea Riccardi e che nel tempo ha mediato in molti conflitti. “Il fatto di essere qui, insieme, è già un segno di speranza”, prosegue Impagliazzo, confidando di aver avuto dubbi sulla necessità di confermare o meno il raduno in questo momento di escalation in vari scenari di guerra. “Abbiamo deciso di farlo, per dare il segno che questa ricerca di pace non deve fermarsi”. 
Chi interverrà 
La conferenza di Parigi, conclude Impagliazzo, vuole raccogliere quell'«urlo della pace troppo spesso inascoltato».
Nel dialogo interreligioso sono chiamati a intervenire il presidente della conferenza dei vescovi Eric de Moulins-Beaufort, il cardinale Gualtiero Bassetti, il rabbino capo di Francia Haïm Korsia, il rettore della moschea di Parigi Chems-Eddine Hafiz, l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby. Da Beirut arriverà il rettore della Saint George University, Tarek Mitri. Invitati anche il saggista Alain Minc, il segretario dell'Académie française Amin Maalouf, gli islamisti Olivier Roy e Gilles Kepel, il politilogo Marc Lazar, lo scrittore Jonathan Safran Foer, il filosofo Mauro Ceruti. Per parlare di immigrazione saranno presenti tra gli altri il vescovo americano, Mark J. Seitz, il direttore dell'Office français de l'immigration Didier Leschi. Focus sono previsti tra l'altro focus su Africa e Asia (a cura di Mario Giro e Alberto Quattrucci, della comunità di Sant'Egidio). 
Per la cerimonia finale umanisti laici ed esponenti di tutte le religioni - a cominciare da cristiani, ebrei e musulmani - si ritroveranno insieme sul sagrato di Notre Dame che sarà riaperta l'8 dicembre. Un momento dall'alto valore simbolico, nel corso del quale verrà letto un messaggio di Papa Francesco, seguito da un minuto di silenzio per le vittime di tutte le guerre e l'accensione dei candelabri della pace.

 

 


[ Anais Ginori ]