Pace, il dialogo e il ruolo della comunità di Sant'Egidio

L'incontro
«Non cì aspettiamo risultati immediati ma questi incontri possono rappresentare una sorta di vaccino e intanto fanno chiarezza sul fatto che le religioni non buttano benzina sul fuoco della guerra ma vogliono rappresentare l'acqua in grado di spegnere». Don Paolo Cristiano, parroco dell'Annunziata a Frosinone, è tornato da un recente viaggio in Indonesia. Ha rappresentato la Comunità di Sant'Egidio a un dialogo interrellgtoso che ha visto intorno allo stesso tavolo lndulsti, ebrei. cristiani e rappresentanti dell0Islam uniti per la pace in Terra Santa.
Un "dialogo" che ha visto vari interventi, compreso quello del presidente della Repubblica indonesiana. L'iniziativa è stata organizzato da Nahdlaml Ulama, un gruppo dell`Islam sunnita tradizionalista in Indonesia con 60 milioni di praticanti, una delle più grandi organizzazioni indipendenti islarniche del mondo. «Un islam diverso - spiega Don Paolo - che non ha subito estremismi o radicalizzazione. Nahdlatul Ulama ha voluto sottolineare l'unità rispetto alla pace, nella diversità di approccio delle religioni. Ci siamo confrontati su questo e su ciò che possiamo fare, continuando a dialogare, affinché la pace in Terra Santa diventi realtà».
L'incontro interreligioso si è concluso con un appello per la pace. «Sono felice di aver partecipato e portato il mio piccolo contributo, è stata un`esperienza molto importante - spiega il sacerdote - tra Sant'Egidio e la loro associazione c'è un memorandum da tanti anni e ci tengono al nostro contributo». Si è parlato, fra l'altro, degli "Accordi di Abramo" siglati da Israele, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti.
Come si ricollega tutto questo a Frosinone? «Il vescovo tiene molto al dialogo interreligioso, è figlio del resto della comunità di Sant'Egidio e queste iniziative sono in linea con quelle della chiesa cattolica, improntate a dialogo e pace». Un filo, quello del confronto, che sì cerca di non spezzare e che mette insieme religioni diverse, mentre purtroppo sul fronte israelo palestinese (e non solo) si continua a combattere. 
 

[ Giovanni Del Giaccio ]