A Berlino, in ricerca della Pace che unisce

Sant'Egidio
Con il gruppo della Comunità bolognese di Sant'Egidio, coordinata da Simona e dal marito Giuliano, ho vissuto un'esperienza molto forte a Berlino, dove si è svolta la 37° edizione della «Preghiera per la Pace», organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio ogni anno, a seguito della iniziativa che inaugurò Giovanni Paolo II nel 1986 ad Assisi, riunendo i responsabili di tutte le religioni mondiali.
A Berlino con Sant'Egidio ho avuto modo di partecipare durante l'Eucaristia domenicale allo spezzare il Pane che rende tutti parte del corpo di Cristo, la Chiesa. Ma ho potuto godere anche di un'altra mensa predisposta in diversi luoghi della città, dove è stata spezzata e condivisa una Parola che rende tutti coloro che la assaggiano e gustano, ma ancora prima la cercano, commensali dell'unico altare: Pace. Questa parola, con originali ventagli sventolati da migliaia di persone di ogni nazionalità e culto ha ricoperto, a conclusione della preghiera per la pace, la piazza che incornicia la Porta di Brandeburgo, teatro del momento conclusivo dell'evento, sottolineando l'apertura ad un mondo che non vuole più conoscere muri.
Una parola che è stata evidenziata in ogni panel culturale organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio nella tre giorni berlinese, da cui è emerso come la
soluzione delle crisi che attanagliano l'umanità possa nascere solo se si condivide e cerca questa parola. Autorevoli testimoni della scienza e esponenti delle religioni che animano il cuore degli uomini in tutto il mondo ci hanno illuminati sulle conseguenze della noncuranza nei confronti del Creato, sui pericoli dell'energia atomica e sulla necessità di usare il buon senso nel progredire con l'intelligenza artificiale; ma sono anche intervenuti per proporre esperienze sulla questione dell'immigrazione, della povertà e dei bisogni socio-sanitari.
E per tutti il riconoscimento della Pace come la più grande eredità per il futuro. Una eredità che la esperienza della comunità di Sant'Egidio costruisce anche nella quotidianità del servizio al prossimo più fragile. E così alla gioia di ritrovare il nostro vescovo Zuppi che ha guidato la preghiera dei Cristiani si è aggiunto il rinnovato desiderio di proseguire con sempre maggiore entusiasmo nel servizio di carità con cui da anni Sant'Egidio anima la nostra città.
 
 
 

[ Francesca Golfarelli ]