Pace. Zuppi ai giovani: "Aboliamo le armi dentro di noi"

Intervenendo all'incontro sull'amicizia promosso da Sant'Egidio, il presidente della Cei si è rivolto ai mille ragazzi di 13 nazioni presenti a Padova. "Guerra produce epidemia di odio e violenza"

"La guerra produce un'epidemia di inimicizia con i suoi frutti terribili: l'odio, la violenza, la morte, la tortura, il disprezzo, la distruzione, gli sfollati, la rabbia, i muri pensando così di stare o in pace. No, fratelli e sorelle, siamo tutti sulla stessa barca e solo insieme ne possiamo uscire".
Lo ha detto ieri sera a Padova il cardinale Matteo Zuppi, durante la veglia per la pace organizzata nell'ambito dell'incontro internazionale dei “Giovani per la Pace”, il movimento legato alla Comunità di Sant'Egidio, che opera nelle periferie con i bambini in difficoltà, i senza dimora, gli anziani soli, e ha promosso, nei mesi estivi, vacanze solidali con i rifugiati nei campi della Grecia e di Cipro.
"Siamo sempre sulla stessa barca, non solo durante il COVID, ma sempre e sempre possiamo uscirne solo insieme - ha aggiunto l'arcivescovo di Bologna e presidente della Cei -. Solo l'amore permette il futuro, genera vita, regala qualcosa che la rende preziosa e quindi anche più importante e migliore! La pace dipende da ognuno di noi. Inizia da me. Aboliamo la guerra e le armi dentro di noi e tra di noi. Siamo operatori di pace che la pace la regalano a tutti. Non vogliamo starcene in pace quando intorno c'è la guerra! Sarebbe da folli!
All'incontro prendono parte mille giovani, studenti delle scuole superiori e universitari, di 13 Paesi europei che stanno dibattendo sul tema “Global Friendship for a Future of Peace”. L'incontro si chiuderà domani, domenica 27 agosto e si svolge tra Padova e Venezia. "Accenderemo delle luci ricordando i tanti paesi dove c'è la guerra - ha detto ancora Zuppi -. Un elenco lunghissimo e purtroppo dobbiamo dire che tante guerre durano da tanti anni, tutti sempre troppi. E la guerra continua sempre nel cuore e nelle menti, non finisce con il cessate il fuoco. Ascoltando tutti quei paesi dobbiamo fare un ripasso di geografia per capire dove stanno, ma soprattutto per farli entrare nella geografia del nostro cuore, perché sono tutti nostri paesi a cominciare dall'Ucraina. Ci sentiamo tutti fratelli dei nostri fratelli".
Questo è dunque un primo passo verso la pace. Che comincia, ha ricordato il cardinale, " nella preghiera e nel servizio, nella solidarietà con tutti i poveri. Andrea Riccardi lo dice sempre: la guerra è la madre di tutte le povertà e l'amore porta tutte le ricchezze e le paci". Zuppi si è quindi detto "orgoglioso" di aver visto l'opera di supporto alla pace e alla carità della Comunità di Sant'Egidio durante la sua recente missione di pace a Kiev. E ha incoraggiato: "Tutto può cambiare". Anche una guerra che sembra oggi senza soluzione.