La veglia di preghiera in memoria delle vittime del mare

Come ogni anno si è svolta a San Luca ed è stata presieduta dal Vescovo Corrado Sanguineti
Nella serata di mercoledì 21 giugno, presso la Chiesa di San Luca, si è svolta la veglia "Morire di speranza", una preghiera organizzata ogni anno dalla Comunità di Sant'Egidio in memoria di quanti perdono la vita nei viaggi verso l'Europa.
Il dramma di uomini, donne e bambini che rischiano la vita, e spesso purtroppo la perdono, per sfuggire a guerre, violenze e povertà è una tragedia di proporzioni enormi: il recente naufragio di quasi 600 profughi siriani, pakistani ed egiziani davanti a Kalamata, in Grecia, si inserisce in una scia di sangue che dal 2015 ad oggi ha fatto almeno 24.000 tra morti e dispersi.
Questa tragedia, che sembra non avere fine, ci interroga come uomini e come cristiani: come ha detto il Vescovo Corrado Sanguineti nella sua riflessione, se "per il dilagare dell'iniquità, si raffredderà l'amore di molti" (Mt. 24, 12), raccogliersi in preghiera è un modo per contrastare questo dilagare. La veglia `Morire di speranza` vuole essere allora una risposta concreta al dramma della chiusura e dell'inaccoglienza, cui tanto spesso assistiamo inerti e indifferenti:
ricordare e affidare a Dio i nomi e le storie dei nostri fratelli e delle nostre sorelle morti nel tentativo di raggiungere l'Europa scuote le nostre coscienze e ci aiuta a fare spazio all`amore, alla compassione, all'accoglienza. Per questo durante la veglia si è pregato per la pace nel mondo e perché si aprano nuovi corridoi umanitari: perché non accada più di "morire di speranza.