Gli invisibili dimenticati

L'impegno di Sant'Egidio

Lo chiamavano 'Texas', aveva circa 65 anni. Lui il suo vero nome non lo voleva dire, ma siccome parlava sempre dell'America lo avevano soprannominato così. C'era Mario, rumeno, caduto all'improvviso sull'erba dopo avere festeggiato la Pasqua con un suo amico alle panchine di Ponte di Mezzo; ma anche Etrusco e Fabio di San Frediano, e Mattia adottato dagli abitanti di Grassina, morto nel fiume Ema a luglio. Quella sera, un locale decise di tenere chiuso «nel rispetto di Mattia», come fu scritto su un cartello. Sì, ha ragione padre Sandro, assunzionista, quando spiega che, paradossalmente ma non troppo, i senza fissa dimora sono una luce nella città: richiamano alle cose essenziali e al fatto che ciascuno è unico e irripetibile.
La Comunità di Sant'Egidio ha celebrato in Santa Maria dei Ricci la memoria di Vezio, uno dei suoi primi amici conosciuto per strada e scomparso nel 2000, e dei senza fissa dimora incontrati in anni di amicizia. Sono stati ricordati i nomi di 150 amici come loro Rossella, 40enne spentasi in una tenda sotto l'Indiano, o Giovanni, che girava in bici per il centro. Ogni nome una storia unica e amata. 


[ MICHELE BRANCALE ]