I senzatetto a Brindisi seguiti dalla Comunità di Sant'Egidio

I volontari vanno a trovarli con frequenza, fornendo loro cibo e assistenza. Sino a prima del Covid, c'era un servizio di segnalazione, ma non è stato più ripristinato

Una decina di essi ha scelto come habitat il centro cittadino. Un altro ha optato per la zona industriale, un altro ancora vive in un camper parcheggiato in via Spalato. Sono i senzatetto, i senza fissa dimora che, nel loro lungo girovagare, hanno scelto - magari anche solo provvisoriamente - Brindisi. affidandosi alla benevolenza della comunità locale. Il "gruppo", nei giorni scorsi., ha perso un elemento (partito verso nuovi lidi), colui il quale aveva scelto come luogo fisso dove dormire l'ingresso del vecchio rudere di via Federico II di Svevia, contiguo all'ex palazzo delle Finanze. Quello stesso posto dove ora sono rimaste buste, cartoni, coperte e altra roba (prima utilizzati dal clochard per combattere il freddo) che andrebbero al più presto rimossi, anche per una questione igienico-sanitaria.
Ad aiutarli a superare le difficoltà quotidiane legate al cibo e al freddo ci pensano i volontari. Sotto quest'aspetto, tuttavia, Brindisi è in fase, per così dire, di regresso: sino a prima dell'emergenza sanitaria, infatti, esisteva un servizio di segnalazione di persone in difficoltà ad un numero verde del Comune e/o direttamente alla sala operativa della Croce Rossa, in modo da permettere ai volontari di raggiungere i senzatetto per offrire bevande calde, cibo e coperte isotermiche. Il Covid, però, ha interrotto il servizio che ancora oggi non è stato ripreso, ma questo non vuol dire che non esista più una rete di aiuti.
La Croce Rossa, ad esempio, si dà da fare per raccogliere periodicamente pacchi alimentari (per lo più prodotti da consumare senza cottura) e vestiario da portare ai senzatetto. E poi ci sono i volontari della Comunità di Sant'Egidio 
che a Brindisi,
conoscendo più o meno il loro raggio di azione, vanno con frequenza a trovare tali soggetti nell'eventualità abbiano bisogno di assistenza o altro.
"Ormai sappiamo come localizzarli e loro sanno che possono sempre contare su di noi - spiega al riguardo la responsabile della Comunità di Sant'Egidio
, Maria Teresa Greco -. Vorremmo fare di più, ma al momento non ci sono le condizioni. Ad esempio, a Lecce seguiamo una sessantina di senzatetto e per tali soggetti attiviamo un percorso virtuoso che, in alcuni casi (nel capoluogo salentino è andato a buon fine per una ventina di senzatetto), porta a toglierli dalla strada".
In prima linea, infine, anche la Caritas che, ovviamente, un pasto caldo lo offre giornalmente non solo agli indigenti brindisini (e ai migranti), ma anche ai senzatetto, in collaborazione con tutte le parrocchie cittadine che, a turno, aiutano nel rendere disponibile ciò che serve a chi vive per strada.


[ Pierluigi Poti ]