Grazie ai corridoi umanitari giunti in Italia oltre 150 afghani in fuga dalle violenze

Erano rifugiati in Pakistan dall'agosto 2021, da quando cioè i talebani sono tornati al potere a Kabul. Sono gli oltre 150 cittadini dell'Afghanistan, fuggiti a causa dell'instabilità e dell'insicurezza nel loro Paese, giunti ieri a Roma Fiumicino grazie ai corridoi umanitari organizzati dalla Comunità di Sant'Egidio, in collaborazione con altre realtà internazionali impegnate nell'accoglienza dei migranti, lo Stato italiano e l'ambasciata d'Italia a Islamabad.
I corridoi umanitari sono «un progetto non più sperimentale, ma consolidato» da proporre «a tutta l'Unione europea come un modello di accoglienza e integrazione a chi ha bisogno di protezione umanitaria», ha detto Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, all'arrivo del gruppo allo scalo romano, accolto tra gli altri anche da monsignor Giuseppe Baturi, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, e da Libero Ciuffreda, membro del consiglio della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. Gli afghani saranno accolti da associazioni, congregazioni religiose, comunità e singoli cittadini in diverse regioni.