Non è bastato il Reddito. A Napoli altre le priorità

Mezzogiorno, viaggio nell'astensione «Sfiducia più forte delle ricette facili»
II viaggio dentro il Paese che ha disertato i seggi, il 25 settembre 2022, non può che prevedere una tappa obbligata: le Regioni del Mezzogiorno. Molto più del Nord, dove i consensi si sono spostati soprattutto nella base produttiva e dentro gli stessi schieramenti, e del Centro, dove ha sfondato il partito di Giorgia Meloni, è stato infatti nel Sud che gli aventi diritto hanno deciso di non recarsi ai seggi: qui la quota di elettori astensionisti ha superato largamente il 40%, a fronte di una media nazionale di non votanti attestatasi al 36%.

Astensione di massa e conferma della fiducia al Movimento 5 Stelle: è chiaro il risultato che Napoli e la Campania hanno restituito al termine dello spoglio elettorale. Nella regione più popolosa del Sud Italia, l'astensionismo ha raggiunto punte elevatissime. Per la precisione, in Campania ha votato il 53,3% degli aventi diritto (a fronte del 63,2% delle Politiche 2018). È andata peggio nel capoluogo, dove ha votato soltanto il 50,8% degli elettori (contro il 65,3% del 2018).
Antonio Mattone, portavoce a Napoli della Comunità di Sant'Egidio, è costantemente a contatto con le fasce deboli della popolazione napoletana. Per questo non è sorpreso più di tanto dell'astensione di massa che ha colpito anche la principale città del Sud Italia.
«Prima la pandemia e poi il caro bollette hanno di fatto peggiorato un quadro già di per sé preoccupante - sostiene Mattone - finendo per allontanare dai seggi una percentuale crescente di napoletani. Una spia di quanto sia allarmante questa situazione, noi della Comunità di Sant'Egidio l'abbiamo avuta durante la distribuzione dei pasti ai senza fissa dimora. Da qualche tempo, vediamo arrivare anche persone che una casa ce l'hanno, e anche un lavoro. Oltre al pasto, ci chiedono una bottiglia di olio e perfino bottiglie di acqua minerale. D'altronde, l'Istat ci dice che il 13% delle famiglie operaie rientra nell'ambito della povertà assoluta: molte di queste famiglie sono al Sud, in particolare a Napoli e nella sua popolosa provincia».
Non va dimenticata poi la particolare condizione degli anziani, molti dei quali hanno finito per non partecipare al voto. «Probabilmente sono i più emarginati di tutti, stando ai programmi che abbiamo sentito durante l'ultima campagna elettorale e al netto di qualche proposta propagandistica. Hanno già pagato un prezzo altissimo nel corso delle fasi più drammatiche della pandemia. In tanti di loro, a Napoli, ora sono costretti a scegliere tra pagare le medicine e le bollette».
E' evidente che, per chi deve arrivare con molta fatica alla fine del mese, la partecipazione alle elezioni politiche non è stata una priorità. (.....)


[ Antonio Averaimo ]