Quel sabato al ghetto da non dimenticare

La lettera di Virginia Raggi a Il Messaggero

Cari ragazze e cari ragazzi, vi scrivo dalle pagine del Messaggero. Scrivo perché oggi la nostra città vuole fortemente ricordare un evento Un evento che ha segnato la storia della nostra comunità e dell`Italia tutta. Un evento che abbiamo il dovere di conoscere e tramandare. Spesso razzismo e intolleranza sono causate dalla mancanza di conoscenza, dalla tendenza a dare tutto per scontato che può, però, trasformarsi in indifferenza o addirittura in assuefazione al male. Per questo dobbiamo sapere cosa è accaduto 75 anni fa.

E` il 16 ottobre del 1943, il sabato nero del ghetto di Roma. Alle 5.30 del mattino, i nazisti bussano alle porte, con un ordine ben preciso per tutti gli ebrei: "Portate con voi del cibo per otto giorni, soldi e oggetti preziosi. Vengano anche i malati, c`è un`infermeria nel campo dove vi porteremo". I tedeschi bussano, e se non ricevono risposta buttano giù le porte. Uomini, donne, anziani e persino neonati vengono caricati con forza su lunghi camion grigi, verso una destinazione sconosciuta. Oltre duecento SS si irradiano nelle ventisei zone in cui la città è divisa per la cattura.

L`azione è capillare: nessun ebreo deve sfuggire alla deportazione. L`epicentro di tutta l`operazione è il Portico d`Ottavia, ma nessun quartiere viene risparmiato. In poche ore vengono arrestate 1024 persone, di cui 200 bambini. Ragazzi come voi, quella mattina, vengono privati per sempre della loro libertà. Alle 14.00 l`operazione è terminata. Il 22 ottobre il convoglio composto da 18 carri bestiame arriva ad Auschwitz. Ognuno di noi ha il dovere di ricordare e di tramandare ciò che è stato. "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre": sono parole di Primo Levi che devono essere sempre un monito.

Dobbiamo essere consapevoli dell`orrore che l`odio umano è in grado di generare, restando accorti, vigili. Bisogna ascoltare gli ormai pochi sopravvissuti rimasti, e tramandare ciò che apprendiamo, per conservare il ricordo di ieri e fronteggiare le esigenze di domani combattendo ogni forma di odio, razzismo e xenofobia. Per questo invito tutti voi a partecipare il prossimo 21 ottobre alle 18.30 alla "Marcia silenziosa", organizzata dalla Comunità di Sant`Egidio e dalla Comunità Ebraica di Roma in memoria della deportazione degli ebrei della città. Partiremo da piazza Santa Maria in Trastevere e marceremo insieme a tutte le persone che non vogliono che questa pagina triste della nostra storia venga dimenticata.

Ringrazio il direttore Virman Cusenza per lo spazio su queste pagine. Conoscere è sì necessario, perché ancora oggi all`ombra del male che c`è stato, violenza razziale e negazionismo minano minacciosamente i principi e i valori violati nel corso di quella barbarie. La storia deve essere appresa, insegnata, tramandata: perché è dalla storia che impariamo ad onorare la memoria. 


[ Virginia Raggi ]