Roma. La capitale sempre meno attenta al "capitale umano"

Marco Impagliazzo, Sant'Egidio: «Difficile ragionare di vocazione universale in una città sporca e in preda al traffico»

(.....) «Il sindaco di Roma deve avere l'orgoglio di governare una città che è sotto gli occhi del mondo, un grande centro di cultura e spiritualità, culla della cristianità». Lo scorso ottobre, in un editoriale su Famiglia Cristiana, Andrea Riccardi auspicava una "Costituente" per Roma. Idea che non è stata raccolta.
Si tratta di un'occasione perduta?
«La proposta», spiega lo storico Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di 
Sant'Egidio, «nasceva come un appello largo alle forze sociali, politiche, alla Chiesa, alle aggregazioni, alle categorie, ai cittadini, per raccontarci la Roma di oggi e ripensare insieme la nostra città. Più che un'occasione perduta, la ritengo una necessità rinviata: anche in questi giorni non si sentono grandi idee sulla nostra città. Penso che l'idea di una Costituente si dovrà realizzare, non tanto come iniziativa della sola giunta, ma dando vita a una mobilitazione generale».
Sui mali di Roma, Impagliazzo aggiunge: «I problemi quotidiani e quelli più profondi non vanno disgiunti: difficile ragionare della vocazione universale della capitale in una città sporca, in preda al traffico e con le strade che sono un colabrodo. Ed è indubbio che i problemi concreti quotidiani aumentano un senso di vittimismo dei cittadini».
Impagliazzo concorda con Feroci: «Il sindaco di Roma non può limitarsi
all'ordinaria amministrazione (anche se è il suo primo compito), deve anche lavorare con forza per ricreare un senso di comunità tra i cittadini, uscire dall'apatia che sembra imprigionare questa città, uscire da slogan e promesse, risvegliare un senso di partecipazione e impegno per il bene comune e non solo per gli interessi personali».
Un consiglio di Marco Impagliazzo al sindaco che verrà?
«Ascoltare la città, girarla in lungo e in largo, conoscerla nel profondo della sua vastità territoriale e delle sue differenze. Infine, di non dimenticarsi dei più poveri, che oltre alle loro difficoltà e sofferenze hanno dovuto subire in questi ultimi anni scandali sulla loro pelle che ne hanno ulteriormente penalizzato la condizione»

 


[ Roberto Zichittella ]