Secondo l'Istat, in Italia quasi 6 milioni di persone vivono in povertà assoluta. È il corrispettivo di Napoli e Roma messe insieme per numero di abitanti. Un numero drammatico. Ne parliamo con Marco Impagliazzo, che è il presidente della Comunità di Sant'Egidio. Impagliazzo, sono 2 milioni di famiglie.
"Sì, è un problema che riguarda molte famiglie, ma anche singoli, persone che vivono ormai sole per i legami familiari che si sono rotti o per altre ragioni. Quindi è una questione che riguarda sia le famiglie che i singoli. Ma il problema delle famiglie è quello che tocca i bambini. Abbiamo appunto più di 1.000.000 di minori che vivono questa condizione. Che cosa significa? Significa che non possono fare una vita come gli altri. Hanno bisogno di tutto. Non riescono a raggiungere i bisogni essenziali, a soddisfare i bisogni essenziali e spesso tra questi c'è anche la rinuncia alle cure mediche, per dire il dentista o altre cure. Quindi è una condizione che non migliora, nonostante l'occupazione in Italia sia aumentata. Però il problema è che ci sono tanti che vivono di quello che si definisce il lavoro povero, il working poor, cioè persone che lavorano poco tempo, per pochi giorni l'anno, e che quindi non riescono ad avere un salario sufficiente per garantire stabilità alla propria famiglia".
Qual è il valore minimo? Qual è questo salario povero di cui parliamo? Di che cifre stiamo parlando?
"Salari poveri, possiamo parlare dalle 600 ai 1.000 euro. Ecco, diciamo sono salari che non ti garantisco, soprattutto se sei in affitto, di pagare le bollette e di dare da mangiare ai tuoi figli come vorresti. Insomma, si rinuncia alla carne, si rinuncia al pesce, si rinuncia ad alimenti fondamentali anche per la crescita dei bambini. E purtroppo l'inflazione, che si sta un po’ abbassando, ma c'è stata, ha ridotto di molto il potere d'acquisto delle famiglie. Ecco, abbiamo speso il 4% in più, ma abbiamo avuto meno cose. Quindi è un problema legato naturalmente anche alla situazione internazionale che speriamo si risolva".
Presidente, è una cosa impressionante quello che diceva, cioè sono numeri che non calano, anzi che aumentano quelli dei poveri in Italia. Sta diventando quasi una normalità.
"Sì, infatti bisognerebbe intervenire su questa normalità. Anche perché stiamo parlando di una persona su dieci nel nostro Paese. Quindi sono cifre ancora impressionanti. Bisognerebbe orientare le politiche, concentrarle su questa fascia di popolazione ancora di più rispetto a come è stato fatto finora".
Prima parlavamo appunto dei bambini e dei ragazzi in condizioni di povertà. Quasi 1.000.000, uno su dieci è povero. Che cosa fa la Comunità di Sant'Egidio per i ragazzi?
"La Comunità di Sant'Egidio è accanto alle famiglie e alle persone povere da sempre, ma soprattutto dalla pandemia a oggi il nostro impegno è aumentato. Abbiamo aperto centri di sostegno in tutte le città italiane, che aiutano anche, per esempio, i ragazzi nell'inserimento scolastico. Quanti ragazzi hanno lasciato la scuola in questi anni a partire dalla pandemia di Covid. Ecco, siamo accanto alle famiglie, non solo con la distribuzione di beni, vestiti, cibo, ma nell'aiuto a trovare la casa, a iscrivere i bambini a scuola. Tutto si può trovare nel nostro sito web santegidio.org perché lì ci sono tutte le indicazioni, ma è chiaro che i nostri centri sono pieni di gente che ha bisogno. Ma ci sono anche le risposte!"