Negli ultimi giorni di settembre la parte orientale dell'isola di Cuba è stata colpita da un forte uragano. Un fenomeno metereologico distruttivo tipico di questa parte dei Caraibi nei mesi di settembre e ottobre (spesso dopo Cuba colpisce il sud degli Stati Uniti) che, a causa dei cambiamenti climatici in atto, negli ultimi anni ha assunto forme sempre più devastanti.
L'ultimo uragano, denominato Imelda, è stato particolarmente violento e ha danneggiato una popolazione già provata dalla povertà, in zone dove è frequente la mancanza di cibo e di elettricità.
A Santiago de Cuba, nella parte sud orientale dell'isola, la collina - detta la "loma" - su cui è costruita la città, è smottata in vari punti: molte vecchie case mai ristrutturate hanno subito crolli, ed anche alcuni edifici storici, come la chiesa di san Francesco.
Tra i più colpiti, come avviene di frequente, gli anziani soli, che in questa regione sono molti a causa della forte emigrazione dei giovani, che vivono con poche risorse, in vecchie case spesso ammalorate dalla mancata manutenzione, le prime a cedere alla forza dell'acqua.
A loro in particolare è rivolto l'impegno della Comunità di Sant'Egidio di Santiago de Cuba, che, anche prima che la pioggia cessasse, ha iniziato a portare cibo, aiutare a sgombrare le case dal fango e dai detriti, medicare eventuali ferite e soprattutto visitare le persone sole, dando loro la certezza di non essere abbandonati.
Nonostante le difficoltà economiche che a Cuba sono trasversali, la Comunità è consapevole che "nessuno è così povero da non poter aiutare gli altri": una convinzione che incoraggia a non rassegnarsi e a cercare le risorse per venire incontro alle difficoltà dei più fragili. Il servizio televisivo che riportiamo, dà conto di questo tempestivo intervento di solidarietà.