Giovedì 30 gennaio i malati che abitano nelle “case rosse” di Sant'Egidio a Tirana hanno ricevuto la visita di Andrea Riccardi, insieme a don Marco Gnavi. Un incontro gioioso, che si ripete con fedeltà da molti anni, ogni volta che Andrea Riccardi visita l’Albania.
Lo ha accolto Ilir, uno dei primi a uscire dall’ospedale psichiatrico di Tirana, chiuso definitivamente nel 2012 grazie proprio all'iniziativa di Sant'Egidio che, con l'apertura di queste case, ha realizzato un'alternativa all'istituzionalizzazione delle persone con disturbi psichiatrici.
Le case, frutto della collaborazione della Comunità con il Ministero della Salute e della Protezione Sociale albanese, accolgono oggi 18 ospiti. L’ultimo, Artur, è arrivato a Natale del 2024 dall’ospedale psichiatrico di Elbasan, la più grande struttura psichiatrica dei Balcani, dove da anni Sant'Egidio è presente con visite regolari.
Con orgoglio gli ospiti hanno mostrato le foto di come trascorrono le loro giornate e mostrato le attività che svolgono. Un gruppo di loro, infatti, frequenta da più di un anno un corso di formazione per panettiere e giardinaggio.
Andrea Riccardi ha incoraggiato tutti coloro che, nelle case famiglia, si prendono cura di chi è più fragile, affinché si rafforzi questa rete di sostegno e di inclusione che rappresenta un nuovo modello di cura, più umana ed inclusiva, in Albania.