Presiede mons. Fabio Fabene, segretario del Dicastero delle Cause dei Santi
Venerdì 10 gennaio, la basilica di San Bartolomeo all’Isola, memoriale dei “Nuovi Martiri” per volontà di san Giovanni Paolo II, riceverà due preziose memorie di suor Dorothy Stang, religiosa della congregazione di Nostra Signora di Namur, uccisa nel 2005 ad Anapu, nel Pará brasiliano: un pugno di terra proveniente dal luogo dell'assassionio e una maglia indossata dalla suora americana, la cui figura è stata ricordata nel recente Sinodo per l'Amazzonia.
In Brasile dal 1966, Irmã Dorote, come era conosciuta da tutti, aveva promosso la costruzione di scuole, fondato un sindacato di contadini e insegnato agli indigeni tecniche di agricoltura sostenibile, facendo comprendere l’importanza di battersi per i loro diritti. Il lavoro in difesa dei poveri e il coraggioso impegno contro la deforestazione avevano portato suor Dorothy a sfidare proprietari terrieri e gruppi imprenditoriali senza scrupoli, dediti all’apertura di nuove piantagioni per l’agricoltura intensiva e al commercio del legname. Più volte minacciata, aveva dichiarato: “Non fuggirò e non abbandonerò la lotta di questi contadini che non hanno protezione, nel mezzo della foresta. Loro hanno il sacrosanto diritto a una vita migliore, in una terra dove possano vivere e produrre con dignità senza devastare l’ambiente”. Il 12 febbraio 2005 suor Dorothy venne assassinata con sei colpi di pistola.
Alla veglia, che sarà presieduta da mons. Fabio Fabene, segretario del Dicastero delle Cause dei Santi, interverranno alcuni familiari di suor Dorothy, suor Mary Johnson, membra del Consiglio generale delle Suore di Nostra Signora di Namur con alcune consorelle, mons. Marco Gnavi, segretario della Commissione dei Nuovi Martiri, istituita da papa Francesco in vista del Giubileo del 2025, e tanti giovani della Comunità di Sant’Egidio, che ogni sera animano una preghiera nella basilica.
Maggiori informazioni sul sito www.sanbartolomeo.org