ANZIANI

Il condominio solidale di Sant'Egidio per combattere la solitudine degli anziani.

Un servizio di TG1 Mattina

 

 

Un condominio solidale in centro a Roma, oltre 30 anziani hanno scelto di vivere là, chi in appartamenti condivisi e chi invece da soli.

“Ho riacquistato un po’ di autonomia, di rapporto con l’esterno, anche con gli amici, con mio figlio e mio nipote. E sto bene. Facciamo varie attività, dalla ginnastica dolce alla respirazione. Qualche passeggiata, qualche compleanno, qualche festa che io allieto con la mia musica, con il mio strumento”. Alessandro ha ricominciato a suonare da quando abita qui si sente meno solo. Siamo a Roma, questo è un condominio solidale. Oltre 30 anziani vivono qui in appartamenti singoli o condivisi. Il progetto è della Comunità di Sant'Egidio, che già da anni porta avanti un modello alternativo a quello delle grandi strutture della RSA.

“Qui ho l'aiuto di tutti, siamo tutti amici e facciamo tutto quello che possiamo per gli altri”. Sofia, 90 anni, ha preferito lasciare casa sua e trasferirsi qui, dove resta autonoma, ma ha vicini e volontari pronti ad aiutarla. È il cohousing, indicato come via da percorrere anche dal governo nel patto sulla terza età. Soluzione che fa spendere meno alla collettività e rende sereni tanti anziani.

Continua Sofia: “Il problema degli anziani è la solitudine. Se invece si sta insieme o comunque si comunica fra di noi, la solitudine diminuisce chiaramente. E si ha anche l'impressione di un piccolo futuro davanti a noi per stare insieme agli altri. È molto importante.

Commentando il suo servizio, Anna Milan ha detto: “Quello che colpisce sono sempre le storie delle persone. Quello che ha colpito me, andando in questo condominio solidale, è proprio la serenità, la forza, la vitalità che ritroviamo in questi anziani. Abbiamo visto l'ultima signora, Sofia a 90 anni, si è rotta il femore poche settimane fa. Viene aiutata un po’ da tutti in questo condominio, come invece Alessandro, 74 anni, lui per tre anni ha vissuto in una struttura in una grande struttura, una RSA, ha vissuto malissimo il periodo del COVID, come purtroppo sappiamo altre migliaia di anziani, ha sofferto. Ha voluto invece adesso vivere in questo condominio, dove ci raccontano che ha ripreso un po’ a vivere e l'altra cosa che mi colpisce è la concretezza di questa soluzione, di questo modello alternativo. C'è il tentativo di far rimanere in qualche modo gli anziani a casa propria. Vi cito solo un dato Istat, oggi a ogni bambino sotto i sei anni corrispondono più di cinque anziani. Negli anni 70 a ogni bambino corrispondeva un anziano. In questi 50 anni, la società sta invecchiando in un modo veramente che galoppa e bisogna trovare delle soluzioni che siano più sostenibili.

Come si accede alla possibilità di questo modo di vivere?

“Il progetto è della Comunità di Sant'Egidio che è presente in moltissime città italiane. Accedere è semplicissimo basta contattarli per telefono oppure via mail. Sant'Egidio cosa fa? Mette i volontari, mette spesso i condomini. I pensionati invece mettono un contributo. Questo è un aspetto molto interessante, ognuno secondo quello che può. Dunque chi ha una pensione più alta metterà un contributo maggiore, chi più bassa, chi minima, un contributo minore. Insomma, un modello sostenibile. L'aspettativa di vita degli anziani che rimangono a casa propria cresce e i costi anche per la collettività, diminuiscono”.

Poi vi sono anche i volontari. Ma con che spirito lavorano?

“È uno spirito quasi familiare. No, perché si entra in una dimensione proprio di famiglia. Ci sono i compleanni, ci sono le passeggiate, ci si organizza per fare ginnastica e appunto, è quasi commovente vedere come questi anziani si aiutino l'un l'altro e spesso, anzi vogliono loro stessi diventare volontari”.

Colpiva nel tuo servizio quando quella signora Sofia ha detto andiamo tutti d'accordo. È una cosa anche bella da sentire.


“Si è  molto bella perché è proprio una scelta che fa ogni anziano. E poi ognuno di questi appartamenti ha molto personalizzato anche questo colpisce. Le foto, le passioni, insomma è veramente casa loro, casa, casa propria”.

E chi gestisce le cose comuni?

“I volontari di Sant'Egidio. Chiaramente poi c'è una grande collaborazione anche tra di loro e le famiglie vengono coinvolte. Insomma, è un modo per lasciare meno sole anche le famiglie”.