Le reliquie di don Giuseppe Bernardi e don Mauro Ghibaudo sono state solennemente introdotte nella basilica di San Bartolomeo all’Isola, memoriale dei "Nuovi Martiri" per volontà di san Giovanni Paolo II. I due sacerdoti, beatificati il 16 ottobre 2022, furono uccisi il 19 settembre 1943 durante l'eccidio di Boves, un tragico evento seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943. Boves divenne teatro di uno scontro tra SS e partigiani, seguito da una rappresaglia tedesca che devastò il paese e causò la morte di 25 abitanti, tra cui don Bernardi e don Ghibaudo.
Don Bernardi, parroco, fu coinvolto dal comando nazista per negoziare la liberazione di due soldati tedeschi catturati dai partigiani, ma venne poi fucilato. Don Ghibaudo, viceparroco di soli ventitré anni, ordinato tre mesi prima, si dedicò all'evacuazione di orfani e ammalati durante l'attacco, ma venne ucciso mentre impartiva la benedizione a un moribondo. Entrambi i sacerdoti, consapevoli del pericolo che incombeva sulla loro comunità, scelsero di non abbandonare il paese, rimanendo fedeli al loro dovere fino al sacrificio supremo.
La cerimonia di introduzione delle reliquie è stata presieduta da mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita. Hanno partecipato il parroco di Boves, don Bruno Mondino, con trenta parrocchiani, il rettore della basilica di San Bartolomeo all'Isola, don Angelo Romano, membro della Commissione dei Nuovi Martiri istituita da papa Francesco, e numerosi giovani della Comunità di Sant'Egidio, che animano quotidianamente una preghiera nella basilica. Nella cappella dedicata ai nuovi martiri del nazismo, sono stati deposti un frammento di legno carbonizzato, usato dai nazisti per bruciare il corpo di don Berardi, e una lettera circolare di don Ghibaudo indirizzata ai giovani di Azione Cattolica.
Maggiori informazioni sul sito www.sanbartolomeo.org