OMELIE

La meditazione di don Marco Gnavi sul Salmo 80 (79) in occasione della Giornata nazionale di preghiera per la pace e la riconciliazione in Terra Santa

 

 

Riportiamo il testo della meditazione di don Marco Gnavi alla preghiera a Santa Maria in Trastevere del 17 Ottobre 2023.

Salmo 80 (79)

Care sorelle e cari fratelli,
la nostra preghiera ci vede numerosi, perché è giusto e doveroso pregare in queste ore difficili. A tutti diamo il benvenuto nel cuore di questa invocazione che cerca la pace con tutta la Chiesa.
Ha detto papa Francesco domenica scorsa: ” La preghiera è la forza mite e santa da opporre alla forza diabolica dell’odio, del terrorismo e della guerra”. Sono parole pronunciate di fronte all’orrore dell’aggressione terroristica di Hamas, che ha falcidiato bambini, giovani, anziani, in un vortice pianificato di odio e di follia.
In queste ore, mentre la popolazione di Israele vive il terrore degli attacchi e la popolazione palestinese soffre bombardamenti, privazione di cibo, energia elettrica e necessario per sopravvivere; mentre la sorte dei sequestrati tiene in ansia le loro famiglie e il mondo intero, ci sembra di udire la voce disperata di chi cerca, implora, chiede salvezza: “Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi”.
Sì: Signore, mostraci il tuo volto, fallo splendere in queste ore buie e tenebrose, e noi saremo salvi. Si manifesti Dio nella sua misericordia, fermi il massacro. Impedisca l’allargamento del conflitto, impedisca il proliferare dell’odio, come apparso dolorosamente evidente nell’aggressione omicida di ieri a Bruxelles.
All’oscurità dell’odio assassino, opponiamo la fragile luce della preghiera. Ovunque nel mondo comunità cristiane, nel digiuno e nella invocazione, sollevano gli occhi verso l’alto a nome di tutti. Sì, di tutti, perché il dolore di tutti li interpella.
Proprio ieri, assieme alla Comunità Ebraica di questa città, Roma, abbiamo fatto memoria viva del 16 ottobre 1943, insieme alla deportazione di questi ebrei romani, di tutta la Shoah. E si è manifestato concordemente, al Portico d’Ottavia, il nostro rifiuto del male. Credenti e non credenti, italiani e nuovi italiani, gente di tradizione religiosa diversa, abbiamo, hanno risolutamente detto no ad ogni antisemitismo e, con esso, ad ogni odio razziale.
La Chiesa di Dio e i figli di Abramo intercedono per la salvezza degli uni e degli altri, di israeliani e di palestinesi. Al piccolo pozzo della parrocchia cattolica di Gaza si attinge l’acqua, quando è possibile, per cristiani e musulmani. Al pozzo della Scrittura cerchiamo alimento per energie e disegni di pace. Non siamo impotenti, il principe della pace, il Signore Gesù, di fronte ai segni di distruzione e alla città santa, di fronte allo scontro fra le nazioni, ai terremoti e ai segni premonitori e terribili del cielo, ha detto: “Con la perseveranza salverete le vostre anime”.
La perseveranza della preghiera erode, scalfisce la potenza del male e spegne gli incendi dell’odio. Ed allora ripetiamo con il salmo: Il Signore protegga la vigna che la sua destra ha piantato. La Terrasanta, ora bagnata nuovamente dal sangue, da troppo sangue di tanti innocenti, sia preservata dall’abisso in cui vorrebbero precipitarla i disegni del male.
In questi giorni cruciali noi insieme e ciascuno personalmente non smetta di implorare la pace. Non stanchiamoci di invocare la pace, come avviene ormai da tempo qui per tante terre a noi care. Non stanchiamoci di svegliare il Signore della misericordia, perché ottenga la pace che gli uomini non sanno darsi.
Ognuno sia responsabile della pace, ognuno fermi le mani assassine, ognuno preghi per la liberazione della Terrasanta dalla violenza, dai disegni di male, per la liberazione dei sequestrati. E nessuno nemmeno sia prigioniero della rassegnazione o de torpore che spesso segue la paura.
Digiuniamo. Sì, digiuniamo anche dalla rassegnazione, digiuniamo dalla sola paura e chiediamo ancora: Risveglia la tua potenza, o Signore, vieni in nostro soccorso. Rialzaci, Signore nostro Dio. Fa’ splendere il tuo volto, ancora nella tua terra e in mezzo a noi, e noi saremo salvi. Amen.