È stato siglato oggi a Roma il protocollo tra la Polizia di Stato e la Comunità di Sant’Egidio per la tutela dei minori e la prevenzione dei rischi online. L’accordo, firmato dal capo della Polizia, direttore generale della Pubblica Sicurezza, prefetto Lamberto Giannini, e dal presidente della Comunità di Sant’Egidio, prof. Marco Impagliazzo, rientra nell’ambito delle direttive impartite dal Ministro dell’Interno per il potenziamento dell’attività di prevenzione e di contrasto alle violenze a danno dei minori in rete attraverso la stipula di accordi con organizzazioni istituzionali e enti della società civile. Il protocollo favorirà campagne di sensibilizzazione volte a un uso consapevole e sicuro delle tecnologie digitali e iniziative congiunte per l’individuazione delle vittime di eventuali abusi.
La Comunità di Sant’Egidio - radicata in diverse città italiane attraverso la rete delle Scuole della Pace, centri educativi gratuiti presenti particolarmente nelle periferie disagiate - sviluppa programmi e servizi per migliorare la vita di bambini e adolescenti, agendo in diversi ambiti, tra cui la scolarizzazione e l’educazione alla pace, specie in contesti familiari e sociali vulnerabili.
È pertanto di primaria importanza nelle attività di tutela dei minori il supporto della Polizia di Stato, in particolare del Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) e del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni che da anni si occupa di raccogliere tutte le segnalazioni, provenienti anche dagli organi di polizia stranieri e da soggetti pubblici e privati impegnati nella lotta alla pornografia minorile, monitorando i siti che diffondono materiale concernente lo sfruttamento sessuale dei minori attraverso la rete internet.
Questo accordo rappresenta una tappa significativa nel processo di costruzione di una fattiva collaborazione tra le istituzioni e la società civile, come auspicato anche dalle direttive internazionali: una cooperazione che, in considerazione delle insidie delle minacce informatiche e del loro rapido mutamento, accrescerà gli strumenti per contrastare efficacemente i reati online e sensibilizzare le giovani generazioni a un corretto utilizzo della rete.