Giovedì 9 febbraio, alle 18.30, sarà festa nella basilica di San Giovanni in Laterano per il “popolo” di Sant’Egidio che ricorderà i suoi 55 anni con una celebrazione presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana. La basilica accoglierà gente di ogni età e condizione sociale insieme agli amici della Comunità, che negli ultimi mesi hanno vissuto crescenti sofferenze, prima per la pandemia poi per le conseguenze, anche economiche, legate alla guerra in Ucraina. Proprio la memoria di quella, come di tante altre guerre in corso nel mondo, non sarà dimenticata nel corso di questo anniversario, segnato dolorosamente anche dal recente terremoto che ha colpito la Siria e la Turchia. All’insegna della solidarietà, della preghiera e dell’impegno per la pace.
Nel “popolo” che parteciperà alla liturgia tanti i senza fissa dimora, gli anziani, le persone con disabilità, gli immigrati oggi integrati nel nostro paese e i rifugiati venuti con i corridoi umanitari. Ma anche i profughi ucraini. Un popolo che ha fatto della gratuità dell’impegno per i più vulnerabili una costante della sua storia e che si interroga con responsabilità sulle nuove domande che salgono da un mondo lacerato dalla crisi economica, da tante guerre e dalla questione ambientale. Alla liturgia seguirà una festa con tutti i partecipanti.
Quella di Roma è solo la prima di tante altre celebrazioni negli oltre 70 Paesi in cui è presente Sant’Egidio, dall’Europa all’Africa, dall’Asia all’America.
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