Ieri, alla presenza di giovani e migranti, si è ricordato il tragico sbarco avvenuto il 10 agosto 2013, nel quale persero la vita sei giovani egiziani.
L’appuntamento, come ogni anno, si è tenuto di fronte alla stele commemorativa con la scritta “Morire di speranza”, sulla quale si ricordano i nomi delle giovani vittime a pochi metri dalla riva e il lavoro dei catanesi nell’aiutare i sopravvissuti.
Dario Monteforte, titolare di una struttura balneare e primo soccorritore dei superstiti, è intervenuto ricordando quel giorno: “Fu un fatto terribile che ha avuto come vittime uomini all’inizio della loro vita”. Per la Comunità di Sant’Egidio è intervenuto Emiliano Abramo: “Ritorniamo in questo posto per fare memoria, ma anche per rinnovare un patto più forte rispetto ai sentimenti di indifferenza o discriminazione che sembrano tornare attuali: preghiamo per l’Africa, per ogni donna e per ogni uomo in fuga e continueremo ad impegnarci per accogliere e salvare le vite in mare”.