«Sono stato sommerso da stimoli e per questo vi invito ad essere di più protagonisti del vostro racconto. In un luogo dove si pensa che nulla si salva e nulla può essere proposto, qui, a Tor Bella Monaca, vi esorto a percepirvi come una meravigliosa presenza. Il racconto di voi stessi è la sfida. Chi vive una condizione di difficoltà, qualsiasi fragilità, può trovare la strada perché quella difficoltà non si identifichi con la sua vita ma sia la straordinaria premessa drammaturgica per la rinascita della propria vita. Questo momento di rinascita esiste, è oggi, tra questi palazzi, qui s'inverte la narrazione comune e quella di ognuno».
Con queste parole lo scrittore Daniele Mencarelli, ieri a DIS/INTEGRATION (la mostra degli artisti con disabilità dei laboratori d'arte di Sant'Egidio), ha voluto esprimere emozionato il suo stupore, dopo aver visto le opere e ascoltato alcuni brani e poesie che, come ha spiegato la coordinatrice dei Laboratori d’Arte di Sant’Egidio, Cristina Cannelli, «esprimono il desiderio di racconto per ciascuna persona con disabilità che deve trovare ascoltatori e la possibilità di avere una storia personale dentro una storia più grande».
Tante persone del quartiere presenti, come diverse delegazioni di artisti giunte dai vari laboratori, arrivati nel primo pomeriggio per terminare l'opera corale di Street Art, con poster realizzati dai vari laboratori d’arte di Sant’Egidio e da alcuni street artisti della città, con il contributo e la direzione dell'artista Gojo e di altri artisti come Leonardo Crudi, Aloha, Zara, Lus 57, Jesus, Tifa Toro e JBRock.
«Le parole nelle opere di Daniele Mencarelli» - ha concluso lo storico dell’arte Alessandro Zuccari - «e quelle raccolte degli amici dei laboratori d'arte, ascoltate nelle letture dell’attrice Irene Ciani e Massimo Fanelli, ci fanno capire come le parole possono liberarci dall'irrilevanza. Lo fanno perché costruiscono una storia comune e sono all'origine della creatività. Le parole possono essere semi di pace, oppure - lo sappiamo bene in questo tempo - armi che preparano e alimentano un clima di guerra. Le persone con disabilità ci insegnano a disarmare il linguaggio e a far emergere la parte migliore di ognuno».
Prima e dopo l’incontro pubblico tutti i presenti hanno avuto l’occasione di vistare la mostra, mentre è stata annunciata per questo venerdì, 13 maggio, sempre nell'ampio atrio del Museo Laboratorio di Sant’Egidio, una grande festa con tantissimi profughi ucraini in fuga dalla guerra, in particolare bambini, arrivati in Italia da pochi giorni e accolti da famiglie, associazioni e luoghi di accoglienza di Sant'Egidio.
Alla presenza dell'attrice Rocío Munoz Morales, proprio ieri nominata madrina della 79/a Mostra del Cinema di Venezia 2022, seguiranno momenti ludici e ricreativi per tutti i bambini, con artisti di strada, clown, trampolieri, e il celebre illusionista Andrea Sestieri. I tanti volontari che hanno già aderito, in particolare di realtà che operano per l'infanzia nel Municipio, come i Giovani per la Pace, intratterranno i piccoli partecipanti con giochi e attività sul tema della pace.