Il brano del libro della Sapienza (Sap 11,21-12,2) si colloca all'interno di una riflessione dell'autore sull'agire e sulla presenza di Dio nella storia. Dio infatti non è fuori dalla nostra vita, non è lontano dalla storia, non abbandona il mondo a se stesso, anche se il suo agire può apparire a volte misterioso.
Con la pandemia ci siamo scoperti fragili, pieni di paura, impotenti davanti al male, ma proprio per questo Dio non ci abbandona, perché siamo opera, insieme a tutto la creazione, del suo amore.
La meditazione di mons. Ambrogio Spreafico sul libro della Sapienza (Sap 11,21-12,2)
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