Senza dimora: a Santa Maria in Trastevere sono stati ricordati i nomi di chi è morto in strada. Un appello per salvare e accompagnare a condizioni di vita migliori

 

 

Questa mattina, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, in una partecipata celebrazione promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, volontari e senza fissa dimora, insieme, si sono raccolti attorno alla memoria di Modesta Valenti, la donna che morì 38 anni fa alla stazione Termini perché, essendo sporca, l’ambulanza si rifiutò di portarla in ospedale. Insieme al suo, sono stati letti i nomi di alcune fra le tante persone che da allora sono morte in strada a Roma, fino alle ultime, ben 12, registrate dall’inizio dell’inverno. In ricordo di ognuno di loro è stata accesa una candela davanti all’icona dipinta in onore di Modesta. “Fare memoria di Modesta Valenti e di tutte le persone, che ci sono care e che sono morte in questi anni, è una rivolta all'indifferenza, alla rassegnazione, alla distanza. L'arma per lottare contro l'isolamento di chi vive per la strada è l'amicizia”, ha detto don Vittorio Ianari, che ha presieduto la celebrazione. In questo inverno, segnato dai gravi effetti della pandemia, è stato inoltre lanciato un nuovo appello a salvare e accompagnare a condizioni di vita migliore chi vive in strada. LEGGI L'OMELIA

LA LITURGIA

Nel pomeriggio, alle 15.30, nell’atrio della stazione Termini (a sinistra, verso via Marsala) si terrà, come ogni anno, anche una commemorazione di Modesta Valenti nel luogo in cui morì, il 31 gennaio 1983. Parteciperanno mons. Giampiero Palmieri, vicegerente della diocesi di Roma, don Ben Ambarus, direttore della Caritas di Roma, Marco Mancini, direttore delle Ferrovie dello Stato e Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio. Verrà trasmessa in Live streaming sul sito e sulla pagina Facebook di Sant'Egidio.