A Roma prima della pandemia la Comunità aveva tre centri di distribuzione oltre la mensa di via Dandolo. Oggi sono 28. È solo un esempio dell’aumento del sostegno alimentare offerto da Sant’Egidio, non solo a Roma, ma in molte città italiane e del mondo. Un aumento che è significativo anche di una moltiplicazione delle forze di volontariato, di cui tanti sono giovani.
Marco Impagliazzo, in conferenza stampa, ha descritto la situazione italiana con gli occhi di chi aiuta e di chi è aiutato, con la proposta di ripensare la società a partire dagli ultimi, per costruire città per tutti.
La guida DOVE e gli indirizzi della solidarietà
Presentata nella conferenza, la nuova Guida “DOVE mangiare, dormire, lavarsi” a Roma – e presto in altre città – è la mappa di una rete di servizi pubblici e di quelli offerti da associazioni, comunità e parrocchie per le persone senza dimora e per coloro che si trovano in difficoltà.
Gli indirizzi della solidarietà sono molti ma, con l’avvicinarsi dell’emergenza freddo, molta è la preoccupazione per i clochard che non troveranno accoglienza notturna. Il presidente della Comunità, Marco Impagliazzo, ha evidenziato la carenza di strutture e ha rivolto un appello al Prefetto di Roma per una cabina di regia che aiuti i poveri, italiani e stranieri, già colpiti dalla pandemia e ora minacciati dall’arrivo del freddo.
Una rete di protezione per i poveri
A giorni la Comunità riaprirà la chiesa di San Calisto per l’ospitalità notturna. Altri posti a Roma saranno resi disponibili grazie alla collaborazione con la comunità di San Paolo.
In periferia Sant’Egidio ha aperto nuovi centri per le distribuzioni alimentari e le sue mense si sono organizzate per dare cibo da asporto in monoporzioni. Da marzo a ottobre sono stati distribuiti 150.000 pacchi alimentari, che sono due volte e mezzo in più rispetto a quelli distribuiti l’anno precedente. La media è di 19.000 pacchi al mese.
Nell’emergenza è nato anche un nuovo impegno della Comunità per la salute. In collaborazione con gli ospedali S. Giovanni Addolorata, Bambin Gesù e Spallanzani, si garantiscono tamponi a fasce vulnerabili della popolazione. Tra i beneficiari anche i cittadini stranieri che non avendo il medico di base non possono richiedere il tampone attraverso la ricetta elettronica.
Il Natale della Comunità di Sant’Egidio è un #natalepertutti
E poi c’è il Natale. La Comunità non solo farà il Natale, ma lo farà più allargato – ha annunciato il presidente Marco Impagliazzo, per rispondere alla domanda di molti che chiedono notizie sulla tradizionale festa con i poveri organizzata da Sant’Egidio il 25 dicembre. Non ci sarà il pranzo come lo abbiamo sempre conosciuto, con le sue grandi tavolate, perché la pandemia non lo permette. Sarà invece un #natalepertutti – come rilanciato sui social – con distribuzioni capillari di pasti, spese e regali, per donare a tutti il calore del Natale. A tutti coloro che sono toccati dalla crisi, agli anziani degli istituti, ai carcerati, alle persone sole. Si preannuncia una grande sorpresa nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, dove si tenne il primo pranzo nel 1982. Non sarà l’unico posto a trasformarsi in luogo dell’accoglienza: sul sito www.santegidio.org si trovano tutti gli indirizzi a cui rivolgersi per aiutare e partecipare.
Fino al 28 dicembre, è possibile sostenere le iniziative di Natale della Comunità anche con una chiamata o un sms al 45586, per regalare a chi è più povero e fragile la gioia della festa.