"Tutte le religioni condannano la violenza". In Malawi i leader religiosi pregano per la pace in tutte le terre

L'abbraccio di "Pace senza confini" unisce il paese africano all'appello di Madrid

 

 

Lo Spirito di Assisi raggiunge anche il Malawi. Il 23 novembre si è tenuta a Lilongwe la Preghiera per la Pace con la partecipazione dei leader delle religioni presenti nel paese.

In Malawi convivono le diverse confessioni cristiane, che rappresentano circa l’80%, con i musulmani (15%) e gli Hindu costituiti prevalentemente dall’immigrazione indiana. La convivenza è sempre stata pacifica anche se negli ultimi anni ci sono state alcune tensioni in particolare nelle regioni di Mangochi e Balaka, dove è maggiore la presenza musulmana.

Come è stato ricordato dai relatori: “…a Dio questo non piace! nella Bibbia, nel Corano, in tutti i libri sacri si condanna la violenza e tutte le religioni anelano alla Pace”.

L’evento si è aperto con la testimonianza di un esule della Repubblica Democratica del Congo, accolto in un campo profughi del Malawi che ospita 40 mila rifugiati e ha raccontato cosa vuol dire vivere in un paese in guerra.

Durante la cerimonia si è pregato per i paesi che sono in guerra e nel corso degli interventi si è ricordata la situazione di tensione sociale che vive il Malawi dopo le elezioni per il Presidente del maggio 2019 e i cui risultati non sono stati accettati dai principali partiti di opposizione.
Lo Sheik musulmano ha ricordato le trattative per la Pace in Mozambico del 1992 e ha auspicato la prosecuzione del lavoro per la pace che Sant’Egidio porta avanti.
Con la firma dell’appello stilato a Madrid nel settembre scorso e l’abbraccio di Pace ci si è dati appuntamento al prossimo anno con la ferma convinzione che la pace è possibile e che tutte le religioni sono chiamate a contribuire alla realizzazione della pace in tutte le terre.