Il 9 novembre 1938, la "Notte dei cristalli". Ma ancora oggi l'antisemitismo non è morto. Una riflessione dal blog di Andrea Riccardi

Dalle devastazioni dei loro negozi alle leggi razziali, la storia ci insegni a non lasciare più soli gli ebrei

Nella notte tra il 9 e il l0 novembre, si scatenò un terribile pogrom contro gli ebrei nel Reich nazista, che già comprendeva l'Austria. Fu chiamato, in un modo che non rende l'idea del dramma, la "Notte dei cristalli", per il gran numero di vetrine rotte di circa 7.000 negozi di proprietà ebraica oltre alle finestre di 1.400 sinagoghe e case degli ebrei. Di fronte a una polizia inerte, fu una notte di violenza e saccheggio, in cui trovarono la morte 400 ebrei, alcuni dei quali per suicidio. Non fu un'esplosione di violenza casuale, ma l'inizio di un processo accuratamente preparato dal nazismo, che faceva della caccia all'ebreo il cuore della sua politica. Gli ebrei, non considerati una comunità religiosa ma una razza, erano per Hitler il nemico per eccellenza. Prima del pogrom, erano stati ingranditi i lager, dove furono deportati, in quei giorni di novembre, 30.000 ebrei.
Dal 1935 tutti gli ebrei tedeschi erano stati schedati e sui documenti era stampigliata una J per "Jude". La comunità ebraica era stata isolata dal resto della popolazione tedesca. Fu l'inizio del processo che avrebbe portato all'eliminazione della comunità ebraica tedesca e alla Shoah in Europa durante la Seconda Guerra mondiale. (Continua a leggere sul blog di Andrea Riccardi)