Articolo pubblicato sul The Guardian (in inglese)
Genova è casa di circa 300 centenari – e il numero cresce velocemente. Tre donne fanno luce sulla vita oltre i 100 anni.
Adele Corsanego frequenta un corso di ginnastica tre giorni alla settimana ed è sempre pronta a fare festa. Beve vino a ogni pasto, mangia formaggi, pasta e tiramisù. Ha 108 anni. "Sono sempre stata molto attiva", ha detto in un'intervista al The Guardian all'istituto David Chiossone (dove i volontari della Comunità di Sant'Egidio le fanno visita, ndr). "Ho sempre camminato molto, andavo in bicicletta e ho giocato a tennis per molto tempo". Gli scienziati spesso visitano l'Italia alla ricerca di spiegazioni sul perché ci siano così tante persone dalla vita vivace sopra i 100 anni. Il numero di coloro che raggiungono il traguardo sta crescendo: secondo i dati presentati quest'estate dall'Istat, l'Italia è casa di 14.456 centenari: erano 11.000 nel 2009.
A inizio settembre, a Genova vivono circa 288 centenari, in maggioranza donne. È previsto che saranno 350 entro i prossimi mesi. "Genova ha una strana combinazione di fattori" ha detto Valter Longo, originario di Genova, direttore del Longevity Institute alla University of Southern California. "Il tasso delle nascite è basso, molti anziani si trasferiscono lì da altre regioni, il clima è mite, il sistema sanitario è buono... e poi c'è la dieta, in cui sono sempre presenti il pesce e le verdure fresche, di modo che le persone riescono a raggiungere i 105 anni".
"Il prolema non è una popolazione che vive più a lungo, ma avere così pochi giovani" ha detto Andrea Chiappori della Comunità di Sant'Egidio di Genova. "Per questo le persone hanno un pensiero negativo riguardo agli anziani, visti come un peso. Dovrebbe essere invece un problema buono: vivere una vita lunga dovrebbe riflettere che la qualità della vita e del sistema sociale è buona".
(traduzione a cura della redazione)