Questa mattina, 29 ottobre, nella Sala della Pace di Sant’Egidio, sono state presentate alla stampa le proposte delle principali componenti dell’opposizione politica siriana sul futuro del Paese, secondo un accordo raggiunto in questi giorni grazie al ruolo di facilitatore della Comunità.
A Roma, su invito di Sant’Egidio, si sono riuniti 15 delegati delle differenti e maggiori entità dell’opposizione siriana, insieme ad una significativa rappresentanza delle minoranze per rilanciare insieme un processo politico capace di porre fine alle sofferenze del popolo siriano.
La proposta di un percorso di transizione - ha detto il responsabile per le relazioni internazionali di Sant’Egidio, Mauro Garofalo - si inserisce in un contesto internazionale che segue il recente vertice di Istanbul tra Putin, Erdogan, Macron e Merkel sul futuro della Siria.
A nome dei delegati siriani ha preso la parola Randa Kassis, presidente della Piattaforma di Astana, che ha evidenziato la speranza che giunge finalmente da questo incontro dopo 7 anni di guerra che hanno spinto tanti ad emigrare, insieme al ringraziamento a Sant’Egidio “sede di Pace”. "Il popolo siriano - ha detto - soffre da troppo tempo la miseria, la crisi economica, la guerra. La povertà ha raggiunto percentuali molto severe e l’assenza di cure mediche aggrava la situazione". La road map disegnata in questi giorni offre un percorso realistico per la ricostruzione del Paese. Anche dalle parole di Nawaf Alsheikh Fares, oppositore indipendente, già governatore di Idlib (luogo dove ancora si combatte) sono emerse prospettive analoghe.
La road map è frutto di un accordo molto ampio e questo costituisce una solida premessa e una notazione di metodo, esempio di come, applicando il metodo democratico e coinvolgendo il più vasto numero di interlocutori, si possano trovare le vie per la ricostruzione del Paese "quando taceranno le armi".
NEL VIDEO INTERVISTA A MAURO GAROFALO (SANT'EGIDIO)