Blocca la violenza, condividi la pace: dai ragazzi delle scuole medie un messaggio contro il bullismo

Domenica 20 maggio l’Atlantico Live di Roma ha ospitato l'evento di lancio della campagna “Blocca la violenza - condividi la pace!”, promossa dai Giovani per la pace della Comunità di Sant'Egidio. Centinaia di ragazzi delle scuole medie di Roma appartenenti al movimento hanno partecipato insieme ai loro compagni. L’evento ha visto il coinvolgimento di tanti ragazzi provenienti da diversi quartieri della città di Roma, con la partecipazione da più di 50 scuole.

Di fronte all’aumento della violenza tra i giovanissimi, alla crescita del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e delle baby gang, i Giovani per la Pace hanno deciso di lanciare la campagna “Blocca la violenza – condividi la pace!”.

"Nella nostra città, nelle nostre scuole c’è troppa violenza. Noi vogliamo con questa compagna bloccarla come si blocca sui social un contenuto che non ci piace. Bloccare la violenza dipende da ognuno di noi, ciascuno di noi può fare la differenza". Questo il messaggio che è stato lanciato dai giovani di Roma.

C. dei Giovane per la Pace delle medie parlando del bullismo ha detto:

«Di questi tempi si parla molto di bullismo. Vengono persone a raccontare in classe. I professori ce ne parlano e ci dicono di stare attenti, ma la verità è che noi ci siamo un po’ stufati. “Basta! ce lo avete detto. Non succede più, no?” Non è così. Infatti, non serve solo parlarne, ma bisogna anche passare ai fatti. L’indifferenza è la peggior arma. Cosa sarebbe successo se ti fossi fermato ad aiutare la ragazza che veniva presa in giro o il bambino che veniva picchiato? Spesso una persona passa davanti e dice “io che c’entro? Non sono io quello che è picchiato o quello che verrà punito perché ha picchiato”. La verità è che se la persone bullizzata viene lasciata da sola non si concluderà mai niente. Sono bulli anche quelli che vedono e non fanno niente. Con i Giovani per la Pace ho imparato che il bullismo può essere fermato con l’amicizia. Quando si è insieme si è diversi, si è migliori. Non c’è peggior deserto di una strada senza amici e senza diversità».