''La bellezza della Scuola della Pace tira fuori il meglio delle nostre periferie''

Il Ministro Pinotti in visita alla Scuola della Pace del Cep, a Genova

 

 

«Ministro, vede, è così che si fa la pace». Kristel ha lo sguardo simpatico e irriverente dei bambini cresciuti in fretta nelle periferie delle grandi città e l’orgoglio della padrona di casa, mentre spiega al Ministro i corridoi umanitari «con cui noi – e quanta fierezza in questo pronome – abbiamo salvato tante persone che scappano dalla guerra».

Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha visitato la nuova sede della Scuola della Pace al Cep, periferia popolare di Genova, per portare il suo saluto alle famiglie del quartiere e dialogare con i ragazzi. Un momento familiare in cui conoscersi, ascoltarsi e far incontrare le istituzioni con la gente di questa parte di città.

L’occasione è stata la visita alla nuova sede della Scuola della Pace, che occupa l’ultimo piano del plesso di quartiere dell’Istituto comprensivo “Voltri 2” e che è stata ristrutturata con il contributo di Ansaldo Energia, della Fondazione Carige e del gruppo RINA. Una casa – più che una sede – colorata e luminosa, che tre pomeriggi la settimana ospita ottanta bambini e ragazzi grazie al lavoro volontario di 25 studenti liceali e universitari.

«Sono spazi bellissimi in una città spesso grigia – ha commentato il ministro Pinotti – e la bellezza tira fuori il meglio da tutti noi». Poi ha ascoltato il racconto dei ragazzi: la costruzione di legami di amicizia tra bambini, con gli anziani, i migranti, il desiderio di riscatto con lo studio, il sogno di aiutare e sostenere l’Africa e la pace. Tre bellissimi quadri donati dal movimento degli Amici sono stati l’occasione per parlare dei Corridoi umanitari: «è un lavoro che conosco bene – ha sorriso il Ministro – un’intuizione straordinaria che abbiamo copiato da Sant’Egidio e applicato in Libia».

Al termine della visita, Kristel si avvicina e dona al Ministro una foto, sul retro una scritta che spiega tutto: «viviamo in periferia, ma i nostri sogni abbracciano il mondo intero».