A Villa Literno il ricordo di Jerry Masslo: una storia di dolore e speranza ancora molto attuale

Il pellegrinaggio alla tomba del profugo sudafricano ucciso 28 anni fa, simbolo di una svolta nella storia dell'immigrazione in Italia.

 

 

Anche quest'anno siamo tornati al cimitero di Villa Literno, in provincia di Caserta, per ricordare Jerry Masslo, profugo sudafricano ospite in Italia della Comunità di Sant’Egidio, ucciso il 24 agosto del 1989 al termine di una giornata di lavoro nei campi da alcuni rapinatori che volevano rubare i pochi soldi guadagnati dagli immigrati africani.

L’omicidio di Jerry Masslo segna una svolta nella storia dell’immigrazione in Italia, aprendo uno squarcio sul mondo dei migranti, fino ad allora pressoché sconosciuto. I funerali furono trasmessi in televisione, governo e parlamento assunsero proposte di legge culminate nel varo del Testo Unico sull’immigrazione, dalla sensibilizzazione della società civile nacquero diverse iniziative fra le quali, a Napoli, l’attività della scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio.

"La memoria di Jerry ci aiuta a riconciliarci e perdonarci l'un l'altro. Non siamo qui per dividerci, per rivendicare ragioni o torti, ma per essere uniti nel suo nome, pur consapevoli delle ferite dolorose che lascia la morte in chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene" ha detto don Mariano Imperato nell'omelia durante la liturgia in memoria di Jerry Masslo nella cappella del cimitero. Oltre agli amici di Sant'Egidio, a ricordarlo c'erano anche profughi e altri migranti che come Masslo hanno cercato una vita migliore in Italia.

"Nel nome di Jerry vogliamo rinnovare il nostro impegno accanto ai profughi", ha concluso don Mariano, che ha aggiunto: "Da questi ragazzi si impara tanto, anche nel vivere la solidarietà e l'amicizia con chi è debole. La solidarietà non è solo una bella parola, ma un modo vero che ciascuno di noi può vivere ogni giorno e che ci rende migliori perché umani e comprensivi con  chi è nel bisogno".