L'abbraccio di Sant'Egidio e della città di Roma alla famiglia delle bambine rom uccise nel rogo del camper

Tanti a Santa Maria in Trastevere per ricordarle. Il vescovo Lojudice: ''Preghiamo e lavoriamo perché nessun bambino debba più soffrire''. VIDEO E TESTI

 

 

"Abbiamo chiesto a questa città di fermarsi per questi bambini rom, figli di tutti noi, piccoli e indifesi che hanno perso la vita", con queste parole il presidente della Comunità di Sant'Egidio Marco Impagliazzo ha spiegato il senso della veglia di preghiera di oggi pomeriggio a Santa Maria in Trastevere, dove sono state ricordate le tre giovani sorelle rom uccise nel rogo del camper in cui vivevano nel quartiere di Centocelle a Roma. Accanto ai rappresentanti delle istituzioni, alla preghiera erano presenti anche i familiari delle bambine, a cui Marco Impagliazzo ha espresso l'affetto e la vicinanza della Comunità.

"Uccidere i bambini è uccidere il futuro - ha detto nell'omelia il vescovo ausiliare di Roma sud Paolo Lojudice, che ha aggiunto - il vero colpevole è l'indifferenza".

In una Santa Maria in Trastevere gremita di gente, insieme a Francesca, Angelica e Elisabeth, sono stati ricordati per nome i tanti bambini rom morti a Roma di povertà negli ultimi anni: di freddo, incendi, incidenti e malattie.

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