In memoria di Tancredi, del piccolo David e di quanti hanno perso la vita per strada a Bologna

La liturgia celebrata da mons. Matteo Zuppi: ''guardiamo negli occhi i tanti poveri Lazzaro che vivono 'a modo mio' alle porte dei ricchi''

 

 

Erano circa 200 le persone che il 19 Febbraio hanno partecipato alla liturgia alla Basilica di San Martino, presieduta dal Vescovo Matteo Zuppi, in memoria di Tancredi, del piccolo David e di quanti hanno perso la vita per strada a Bologna.

Molti amici senza dimora si sono commossi durante la lettura degli oltre 50 nomi di chi è morto per strada negli ultimi anni. È stato ricordato Tancredi, uno dei primi amici conosciuto in stazione, morto di malattia nel 2013 all'età di 69 anni nella casetta in cui viveva e ritrovato dopo diversi giorni dal suo decesso. È stato il primo amico che ci ha insegnato a fermarci davanti a chi soffre e a riscoprire una nuova umanità.

È stato ricordato il piccolo David, di soli 23 giorni, morto di freddo in Piazza Maggiore lo scorso anno. E tanti altri. Ricordarli uno ad uno ha significato restituire loro i nomi e le storie perché nessuno è dimenticato, ma è accolto nella casa del Padre.

 

Nell'omelia Mons. Zuppi ha invitato tutti a non voltarsi dall'altra parte e a guardare negli occhi i tanti poveri Lazzaro che vivono 'a modo mio' alle porte dei ricchi, a dividere con loro il necessario, proprio come fece San Martino, che divise il suo mantello col povero che aveva freddo. È quanto la Comunità di Sant’Egidio cerca di fare da alcuni anni a Bologna, portando ogni settimana la cena ad oltre cento persone in stazione e nelle vie limitrofe della città. Un servizio cresciuto di anno in anno e che vede ora la partecipazione di studenti liceali ed universitari, giovani lavoratori, e adulti. Proprio quest’anno si è svolto, per la prima volta, il pranzo di Natale con tanti senza fissa dimora alla Chiesa di San Sigismondo.