Dal 3 al 5 ottobre si sono riuniti a Roma, presso la Comunità di Sant’Egidio, i rappresentanti delle tribù Awlad Suleiman e Tebu della città di Sebha, capitale del Fezzan, la grande regione del Sud della Libia. Le due delegazioni, dopo una lunga e approfondita discussione, hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta in cui si afferma la volontà di ristabilire la fiducia reciproca e di lavorare insieme per la convivenza pacifica a Sebha, città strategica per tutto il Paese, dove, sin dall’inizio della crisi libica, sono avvenuti scontri tra le diverse componenti della popolazione determinando una situazione di grande incertezza.
I delegati, ringraziando il ruolo svolto dalla Comunità di Sant’Egidio “per il lungo e costante impegno a fianco degli abitanti della regione del Fezzan”, hanno sottolineato la propria volontà di collaborare per il bene comune e favorire il dialogo per la risoluzione di tutte le divergenze.
Sant’Egidio esprime la sua soddisfazione per un’intesa che riguarda la città più importante del Sud libico, regione chiave per la pacificazione dell’intero Paese. La Comunità è impegnata da diversi anni per una soluzione della crisi libica e in particolare ha svolto un ruolo di primo piano per la stabilizzazione del Fezzan. Alcuni passi importanti in quella direzione erano già stati fatti nel novembre del 2015 dalle tribù Tuareg e Ubari per la pacificazione della città di Ubari, e, nel giugno scorso, da tutte le componenti del Sud libico con la firma, sempre a Sant’Egidio, di un accordo umanitario che ha portato ad una distribuzione di medicine e materiale sanitario nei sette ospedali principali del sud della Libia. Le spedizioni, che hanno riguardato alcune strutture sanitarie di Ubari e Sebha, sono già arrivate a destinazione, grazie anche al coinvolgimento della cooperazione italiana.